Sir Walter Scott definì i parametri del romanzo storico e illustrò il suo concetto di genere scrivendo una lunga serie di romanzi che trattano del medioevo, dell’età elisabettiana e del XVIII secolo.
Robert Louis Stevenson, all’inizio del 1880, allargò i confini della narrativa romantica e divenne fonte d’ispirazione per molti dei suoi colleghi romanzieri, come Walter Besant, Richard Doddridge Blackmore, Arthur Quiller-Couch, Arthur Conan Doyle, Stanley John Weyman, Anthony Hope, Henry Rider Haggard e infine Rafael Sabatini. Questo The Tavern Knight (Il cavaliere della taverna) è il secondo romanzo di Sabatini e lo portò a scalare quella notorietà che seppe poi consolidare con romanzi successivi.
Sir Chrispin Galliard è un valoroso cavaliere con una reputazione non certo troppo brillante; da qui il suo soprannome di Cavaliere della Taverna. Ma il suo modo di vivere rude e senza fronzoli trova giustificazione nel suo passato. Sua moglie e suo figlio sono stati brutalmente assassinati circa 18 anni prima, e lui si sente come se non avesse nulla per cui vivere, tranne esigere vendetta contro coloro che hanno commesso questo orribile crimine. Si pone al servizio dei “realisti” durante la guerra civile che vide prevalere Cromwell e i puritani. Il destino e il caso preparano però per lui altri piani.
Prigioniero di Cromwell assieme ad un giovane riesce a sfuggire al cappio del boia e ad evitare i numerosi attentati alla sua vita. Si scopre quindi che il figlioletto non era morto, salvato da uno scrupolo di un suo persecutore, e si tratta proprio del giovane incarcerato insieme a lui in attesa di esecuzione. Morrà comunque in seguito e il Cavaliere della taverna troverà l’amore proprio con la fidanzata del figlio, figlia a sua volta di chi fu responsabile dell’uccisione della moglie di Sir Crispin Galliard.
Per certi aspetti l’intricata, improbabile e bizzarra vicenda di paternità sconosciute e rivelate precorre quella molto più celebre di Scaramouche («ebbene sì, sono tua madre e costui, il tuo peggior nemico, che ti voleva uccidere e che tu volevi uccidere, è tuo padre»).
Traduzione anonima del 1933, integrale e, ancora oggi, di piacevole lettura e scorrevolezza – se si riesce almeno per un attimo ad accantonare il gusto post-moderno – nonostante qualche farraginosità; tipico di Sabatini il presentare il fatto senza indulgere a giudizi moraleggianti. Questi romanzi non li rimpiangiamo soprattutto perché ne abbiamo perso, sfortunatamente la memoria.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Colui che era chiamato il «Cavaliere della Taverna» proruppe in una risata sardonica come una sghignazzata satanica.
Illuminato dalla luce gialla che pioveva da due candele di sego infisse nel collo di bottiglie vuote, egli guardò con aria sprezzante il giovane vestito di nero, dal volto pallido e dalle labbra tremanti, rincantucciato in un angolo di quella sordida stanza. Ridendo poi di nuovo, e con voce rauca, si mise a cantare, rovesciandosi sulla sedia, allungando le gambe magre e accompagnando con gli speroni il ritmo di quella sua canzone sguaiata.
Il giovane allora si fece avanti con un certo smarrimento e gridò disgustato:
— Basta, basta: e se volete gracchiare, scegliete almeno un canto meno scurrile!
— Eh? – il fanfarone gettò indietro i capelli arruffati che gli coprivano, quasi, il volto magro e duro, e con gli occhi che a un tratto parvero infiammarsi, guardò il suo interlocutore, poi socchiudendo le palpebre disse:
— Per la vita di Dio, mastro Stewart, avete una temerità che potrebbe risparmiarvi di avere un giorno, i capelli grigi! Che v’importa del canto che la mia fantasia m’ispira? Durante tre lunghi e tediosi mesi ho moderato le mie maniere e mi son logorata la gola a lodare il Signore; per tre mesi sono stato un monumento vivente di zelo e di pietà; e ora che ho finalmente scossa la polvere della vostra miserabile Scozia dai miei tacchi, voi – un autentico bambino, che lascia appena la gonnella della mamma – vi permettete di farmi delle osservazioni perchè canto per consolarmi!
Scarica gratis: Il cavaliere della taverna di Rafael Sabatini.