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(voce di SopraPensiero)
Pubblicato I cattolici e l’unità sindacale di Achille Grandi.
Il testo raccoglie scritti e discorsi di Grandi nel periodo dell’unità sindacale che va dal 1944 al 1946. Comprende gli interventi al comitato direttivo della CGL, i discorsi alla Consulta e alla Costituente, testi di lettere a Barni, gli articoli scritti sul quotidiano della DC «Il Popolo», sul giornale della CGL «Il lavoro», sull’organo delle ACLI «Il giornale dei lavoratori» e infine sul giornale della corrente cristiana della CGL «Politica Sociale» fondato da Grandi stesso nel marzo 1946 e diretto fino alla sua morte avvenuta sei mesi dopo. In tutti questi testi è testimoniata la passione con la quale Grandi sostenne l’idea dell’unità sindacale che naufragò poi poco tempo dopo la sua morte con la nascita dapprima di Libera CGL (settembre 1948) e poi della CISL (aprile 1950).
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
L’importante dichiarazione, che qui pubblichiamo e raccomandiamo all’attenzione ed alla buona volontà degli amici democratici cristiani di ogni parte d’Italia e specialmente ai lavoratori cattolici, merita una parola di spiegazione e di commento.
Già nel periodo ventennale di dittatura fascista e parecchio tempo prima della caduta del regime nel luglio 1943, negli incontri avvenuti fra gli esponenti del sindacalismo cattolico e socialista, specie col compianto on. Bruno Buozzi, si era stretta una promessa comune, avvalorata dal dolore e dalle sofferenze insieme sopportate, e dalla speranza che l’alba della libertà sarebbe sorta per la resurrezione del nostro Paese, e per il trionfo della causa dei lavoratori.
L’impegno morale era quello di favorire e promuovere sul terreno politico l’avvento di un regime democratico popolare largamente rappresentativo di tutte le correnti progressiste nel campo sociale decise ad elevare il lavoro nel posto di preminenza che gli spetta dopo le sofferenze della più tragica guerra che la storia ricordi.
Questo impegno portava come logica conseguenza lo sforzo comune di giungere all’unità dei lavoratori di ogni grado nel campo sindacale, eliminando – nel rispetto reciproco di ogni convinzione politica e di fede religiosa e con la garanzia del sistema elettivo delle cariche con rappresentanza proporzionale delle minoranze – ogni tentativo di settarietà di parte e di dannosa concorrenza, allo scopo di raggiungere la completa difesa e tutela degli interessi delle forze del lavoro.