I beni artistici distrutti durante la seconda guerra mondiale
nelle zone di Rimini e Ravenna
e i criteri adottati per la ricostruzione

di Anna Cavallo

Tesi di laurea in Storia contemporanea. Università di Bologna. Corso di laurea triennale in Conservazione dei Beni Culturali. Sessione Prima, Anno Accademico 2016-2017. Relatore: Professor Luigi Tomassini. Presentata da: Anna Cavallo. Correlatrice: Professoressa Raffaella Biscioni.

Sinossi:

la scelta dell’argomento è nata dopo aver letto le vicende della chiesa di San Pietro a Trarivi, che durante la seconda guerra mondiale e in particolare durante lo sfondamento della Linea Gotica da parte degli angloamericani, è stata al centro di feroci scontri tra esercito tedesco e truppe alleate, così come l’intero paese e molte zone del riminese.

Questo edificio sacro è stato lasciato a rudere, per testimoniare l’efferatezza dei combattimenti. Un criterio di conservazione che è stato utilizzato poco invece per i monumenti di Ravenna e scartato per il Tempio Malatestiano di Rimini, dato l’elevato valore artistico di questi siti, per i quali è stato preferito il ripristino delle condizioni antecedenti il conflitto.

Dopo la descrizione dei principali avvenimenti bellici in Europa e, in particolate, nelle zone del riminese e di Ravenna, ho accennato all’evoluzione della legislazione sui beni culturali e ho parlato dei criteri sulla ricostruzione adottati.

Sono descritti il ruolo svolto dalle Sottocommissioni angloamericane e dalla Sovrintendenza. Ho messo in luce come la memoria collettiva della guerra abbia divulgato poco il tema delle distruzioni dei monumenti, causati dai bombardamenti a tappeto degli alleati, valorizzando invece il ruolo dei partigiani, riuscendo ad ammortizzare frizioni che avrebbero potuto crearsi verso di loro.

Nella parte finale ho accennato al ruolo dei musei di guerra, alla funzione educativa che hanno svolto e alla attuale necessità di utilizzo di nuove modalità di proporre il materiale custodito aprendosi alla multimedialità e all’interazione con l’utente.

Foto

Nella foto alto la chiesa di Santa Maria in Porto Fuori dopo i bombardamenti (da “Parola d’ordine Teodora”).

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