Fiore del Nord fu pubblicato nel 1912, quando già l’autore era noto per i suoi romanzi, molto apprezzati dal grande pubblico e dai produttori della neonata Hollywood. Il romanzo vide la luce quando già da un quinquennio l’autore percorreva in lungo e in largo il grande Nord per conto del governo canadese. Curwood scriveva dunque di paesaggi e di popolazioni che conosceva straordinariamente bene. Erano luoghi che egli amava al punto da decidere di trascorrervi la luna di miele con la seconda moglie Ethel Greenwood.

Il romanzo è ambientato lungo le sponde del Churchill River, fiume che nasce nel lago omonimo, nella zona nord-occidentale del Saskatchewan, attraversa il Manitoba e sfocia nella baia di Hudson, nei pressi della cittadina di Churchill. Il corso del fiume è importante per il racconto, perché esso attraversa una fitta serie di laghi. Il Churchill – da John Churchill, I duca di Marlborough, governatore della Compagnia della Baia di Hudson alla fine del ‘600 – è stato sempre un’importante arteria fluvialesoprattutto per le popolazioni indiane Cree e Chipewyan.

Il romanzo è ricco di descrizioni dei paesaggi sconfinati dell’estremo settentrione, della sua natura selvaggia, delle grandi solitudini, spesso descritte nel chiarore lunare. E non mancano avventura e mistero. Purtroppo la trama è piuttosto intricata e non sempre l’autore riesce a sciogliere nodi che così restano in sospeso.

Il protagonista, l’esploratore Philip Whittemore, ed i suoi soci, alcuni molto loschi, chiedono ed ottengono dal governo canadese i diritti esclusivi di pesca sul sistema di laghi del fiume Churchill. Il gruppo vuole realizzare un vero e proprio sfruttamento commerciale della zona creando una struttura di pesca a livello quasi industriale ed anche un sistema di trasporto del ricco pescato negli Stati Uniti, con la costruzione di una ferrovia. Oscure trame si intrecciano, tese a bloccare questa idea di impresa al fine di mantenere le zone vergini e incontaminate da un commercio di speculazione. Nella realtà il povero fiume nel giro di meno di un decennio dalla pubblicazione di Fiore del Nord fu intensamente sfruttatoper produrre elettricità, provocandone la riduzione del flusso e un impatto ambientale negativo sulla fauna locale.

A bloccare l’attività di Whittemore, più che l’ostilità di personaggi occulti che cercano di mettergli contro le popolazioni locali, verso le quali peraltro l’esploratore si dimostra sempre amico, potrebbero essere gli abitanti – tra questi la bellissima Jeanne D’Arcambal, il fiore del nord, e il misterioso Pierre – di un recondito avamposto, il cui nome è Fort o’ God. Si segnala che in questa edizione di Liber Liber, che ripropone la traduzione di Alfredo Pitta del 1931, i nomi sono italianizzati, come era imposto in quegli anni dal regime fascista.

Dal libro nel 1921 fu tratto il film The Flower of the North, che fu diretto da David Smith ed ebbe come interpreti principali Henry B. Walthall nel ruolo di Philip Whittemore e Pauline Starke in quello di Jeanne D’Arcambal.

Sinossi a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi APS

Dall’incipit del libro:

— Che capelli! che occhi! che colorito! Ridete se volete, Whittemore, ma vi giuro che era la più bella ragazza che io abbia mai visto!
C’era l’entusiasmo di un artista sul viso sensitivo di Gregson, fresco come quello di una fanciulla, mentre egli, così dicendo, guardava l’amico seduto all’altro lato della tavola, e accendeva intanto una sigaretta.
— E non volle degnarmi neppure di uno sguardo, mentre ero rimasto là incantato ad ammirarla – soggiunse poi. – Non ci fu verso. Perdinci! voglio farne una riproduzione a pagina intera per la copertina del Burke’s, domani mattina. Burke va matto per mettere delle belle donne sulla copertina della sua rivista. Ebbene, che diavolo avete da ridere ora?
— Non rido di questo che state dicendo, Tom – si scusò Whittemore. – Ma… ma mi domando…
Gli occhi di Whittemore erravano pensosamente sul rozzo arredamento della piccola capanna, illuminata soltanto da una lampada ad olio pendente da una traversa del soffitto; poi fischiettò, pianamente, in atto tra ironico e perplesso.
— Mi domandavo se vi sia mai accaduto di trovarvi in qualche luogo dove non abbiate, visto «una delle più belle donne del mondo». L’ultima fu a Rio Piedras, non è vero, Tom? Era una spagnuola, o una creola? Credo di aver conservata la vostra lettera, e ve la leggerò domani. Non ne fui sorpreso: ci sono delle belle donne laggiù a Porto Rico. Non avrei mai creduto però che poteste avere il fegato di scovarne una qui… in questi luoghi selvaggi.

Scarica gratis: Fiore del Nord di James Oliver Curwood.