Il Concerto per pianoforte e orchestra n. 20, KV 466, in Re minore, è uno dei più noti concerti di Wolfgang Amadeus Mozart.
Nel 1781 Mozart si era trasferito a Vienna dove l’arcivescovo Colloredo aveva richiesto perentoriamente la sua presenza. Dopo aver ottenuto la risoluzione dagli obblighi da lui assunti come membro della Cappella arcivescovile pochi mesi più tardi, il compositore scrisse, nell’arco di pochi anni, ben dieci concerti per pianoforte e orchestra; terminò la stesura del concerto in Re minore il 10 febbraio 1785. Il giorno successivo lo eseguì come solista a Vienna in uno dei suoi concerti per abbonamento alla Sala Mehlgrube che ottenne, come sempre a quel tempo, molto successo. La tradizione vuole che Mozart abbia distribuito agli orchestrali le copie appena trascritte dell’ultimo movimento nel momento stesso in cui stava per iniziare l’esecuzione. Al concerto prese parte anche il padre di Mozart, Leopold, appositamente venuto da Salisburgo per trovare il figlio.
“Opera ponte”, “opera preromantica”: così viene sovente definito questo concerto. In realtà queste definizioni partono da un punto di vista falsato che è quello “a posteriori” tipico di una visione storiografica che tende a classificare opere ed eventi in riferimento a periodi o movimenti spesso più definiti nella visione di chi scrive da critico o da storico che agli occhi del compositore o dei suoi contemporanei. Mozart non fu compositore Romantico, eppure fu un modello a cui il romanticismo musicale spesso guardò. Movimenti di poco precedenti al Romanticismo ma che non ebbero simili dimensioni vengono definiti comunemente “preromantici”. Così fu per lo Sturm und Drang tedesco di cui Mozart non è ricordato come un esponente di rilievo in ambito musicale perché sopravvisse 18 anni alle sue opere ascrivibili a questo genere (la Sinfonia K 183 in sol minore, i concerti per fagotto, per flauto, per violino ecc. ecc), e in quei 18 anni rivoluzionò completamente il panorama musicale. Lo Sturm und Drang non nacque in “previsione” del Romanticismo, ma in relazione alle istanze sociali politiche e culturali della seconda metà del Settecento.
L’importanza nella storia della musica del Concerto KV 466 è notevole. La sua influenza, evidente in alcune opere (come nel Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 di Brahms), attraversa tutto l’Ottocento e si estende sino al XX secolo. Il KV 466 è tutt’oggi uno dei concerti per pianoforte di Mozart più eseguiti e amati, assieme al KV 488. Fu il concerto preferito da Beethoven, autore di una cadenza per questo concerto che viene a tutt’oggi eseguita dalla maggior parte degli interpreti.
Note tratte e riassunte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Concerto_per_pianoforte_e_orchestra_n._20_(Mozart)
Scarica gratis: Concerto per pianoforte e orchestra n° 20 in Re minore, KV 466 di Wolfgang Amadeus Mozart.