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(voce di SopraPensiero)
Impossibilitato a partecipare alla cerimonia nuziale di un fraterno amico e compagno di studi, Pellizzari raccoglie cinque poesie d’amore ascoltate da adolescente in una località della campagna siracusana contornata da uliveti, le trascrive nel dialetto originale e le traduce in italiano dedicandole all’amico e alla sua compagna.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Mio caro e buon Michele,
tu sai di che cuore io avrei voluto esserti vicino oggi, e godere presso a te della tua gioia, e farti con la viva voce gli augúri piú fervidi d’ogni bene, stringendoti forte, amico mio, in un abbraccio fraterno. Perché tu sai quale affetto mi unisca a te, quale stima io faccia dell’animo tuo, quanto ti apprezzi, io che ti conobbi – ahimè, son già tant’anni! – la prima volta, quando, ancóra ragazzo, tutto stretto in una veste d’isolano ritegno, che poteva sembrare ruvidezza ed era sgomento della tua nuova vita, venisti ai comuni studi a Pisa; e poi t’ebbi sempre piú intimo, sempre piú fido, sempre piú caro, gli anni della scuola e, piú che mai, gli anni che insieme facemmo le prime prove nell’insegnamento. Quanta solitudine, quanta tristezza hai sgombrate dall’animo mio; quanto bene m’ha fatto in certi momenti averti vicino, buono e gentile come un buon fratello! E quanto ti debbo per tutto questo, e quanto vorrei darti! E quanto poco ti posso dare!
Nemmeno posso esserti vicino, e farti cosí piacere: poi che certo, vedere che gli altri godono della nostra felicità, è un gran piacere: direi quasi ch’è la felicità piú pura che talora ci riserbi la vita. Ma la vita n’è tanto avara!
Scarica gratis: Canti di Ben-Aly di Achille Pellizzari.