Bug-Jargal è il primo romanzo scritto da Victor Hugo nel 1818, quando l’autore aveva appena sedici anni, e fu rimaneggiato più volte nei sette anni successivi. L’occasione per la scrittura del romanzo fu un gioco letterario proposto da Hugo al “Banquet Littéraire” in cui i partecipanti dovevano scrivere una storia in cui alcuni ufficiali, in attesa di una battaglia, si raccontavano a vicenda le proprie storie. Hugo fu l’unico a completare la storia nei quindici giorni previsti.
La storia è ambientata ad Haiti (Santo Domingo), nel 1791, all’inizio della rivoluzione che avrebbe portato poi nel 1804 all’indipendenza della colonia francese. I protagonisti sono Leopoldo d’Averney, nipote di un proprietario di piantagioni e di schiavi, che si innamora e sposa la cugina Maria, figlia dello zio, uno degli schiavi dello zio, figlio di un re africano, conosciuto come Pierrot col nome da schiavo (nella nostra traduzione l’infelice Pierotto) e Bug-Jargal come capo ribelle, a sua volta innamorato di Maria.
Subito dopo la cerimonia del matrimonio, Leopoldo è inviato dal suo capitano in ronda ad Acul, ed è lontano dalla moglie allo scoppio della rivolta. Gli schiavi della piantagione dello zio partecipano alla ribellione, ed uccidono lo zio, mentre Maria è apparentemente rapita da Pierotto.
Per questo, Leopoldo matura un profondo odio per Pierotto, ma sorprendentemente, quando Leopoldo viene fatto prigioniero e condannato a morte dai ribelli, sarà Pierotto, diventato a sua volta capo di un gruppo di ribelli, a salvargli più volte la vita, così come Leopoldo aveva in passato salvato la vita di Pierotto.
Nello scioglimento finale, Bug-Jargal si rivela ben diverso da quello che credeva Leopoldo, e alla fine i due diventano amici fraterni, e gareggiano l’un l’altro in una gara di generosità in cui entrambi sono pronti a sacrificare la propria vita per l’amico o per l’onore.
Sinossi a cura di Claudio Paganelli
Dall’incipit del libro:
… Quando arrivò la volta del capitano Leopoldo d’Auverney, egli spalancò tanto d’occhi, e confessò a quei signori che non conosceva nella sua vita nessun avvenimento che meritasse di fissare la loro attenzione.
– Ma, capitano, gli disse il tenente Enrico, si dice però che voi abbiate viaggiato e veduto il mondo. Non avete visitato le Antille, l’Africa, l’Italia, la Spagna…? Ah! capitano, il vostro cane zoppo!
D’Auverney fremè, lasciò cadere il suo sigaro, e si rivolse di lancio verso l’ingresso della tenda, nel momento in cui un grosso cane correva zoppicando verso di lui. Esso schiacciò, passando, il sigaro del capitano, ma questi non vi fece attenzione. Il cane gli lecco i piedi, lo festeggiò dimenando la coda, abbajò, sgambetto alla meglio, poi venne a sdraiarsi davanti al capitano, il quale, tutto commosso, lo accarezzava macchinalmente colla mano sinistra, mentre coll’altra slacciava la coreggia del suo quasco, ripetendo di tempo in tempo: Eccoti qui, Rask! eccoti qui!
Infine gridò: – Ma dunque chi ti ha ricondotto?
– Con vostra licenza, mio capitano…
Da qualche tempo il sergente Taddeo aveva sollevata la tenda, e se ne stava in piedi col braccio destro avvolto nel suo pastrano, le lagrime agli occhi, contemplando in silenzio lo scioglimento dell’odissea.
Scarica gratis: Bug-Jargal, o La rivolta dei negri a San Domingo di Victor Hugo.




