Il Primo Concerto per violino e orchestra fu terminato nel 1908, un anno particolarmente felice per il compositore ungherese sotto il profilo creativo. Le sue attenzioni verso la pedagogia lo avevano spinto in quell’epoca a scrivere una serie di brani pianistici con il fine di colmare le lacune del repertorio per i principianti; nacque così la prima serie di ventiquattro pezzi tratti da canzoni popolari ungheresi e slovacche costituente il ciclo Per i bambini.
Nel maggio di quello stesso anno Bartók completò un’altra composizione pianistica, le 14 Bagatelle op.6, e inoltre terminò il suo primo quartetto per archi in la minore op. 7, salutato dal suo fraterno amico e collega Zoltán Kodály quale capolavoro «come non ne erano stati più scritti dagli ultimi Quartetti di Beethoven».
L’ispirazione a comporre il suo Primo Concerto per violino Bartók la ebbe nel periodo in cui durò la breve amicizia per la violinista Stefi Geyer (1888-1956), da lui conosciuta allorché era professore di pianoforte all’Accademia musicale di Budapest. Rimasto affascinato dalla talentuosa diciannovenne ragazza, allieva di Jenő Hubay (professore di violino anche del direttore d’orchestra Eugene Ormandy), Bartók iniziò a lavorare sulla partitura del Primo Concerto il 1º luglio 1907, alcuni giorni dopo aver compiuto un viaggio a Jászberény, villaggio situato a una sessantina di chilometri a est di Budapest.
Ma poco tempo dopo aver terminato la partitura il 5 febbraio, Bartók dovette prendere atto che la sua relazione con la violinista si andava deteriorando. La ragione di ciò sembra sia stata dovuta ad una inconciliabile divergenza di opinioni in materia di religione. In una lettera datata 6 settembre 1907, Bartók aveva confessato a Stefi il proprio ateismo; una convinzione di cui si sarebbe ricreduto solo diversi anni dopo allorché si convertì (lui, nato da una famiglia di tradizione cattolica) alla fede religiosa unitaria.
La rottura del rapporto indusse Bartók alla drastica decisione di mutilare il Concerto, utilizzando il suo primo movimento come il primo dei Due ritratti op. 5 recante il sottotitolo “Un ideale” (mentre il secondo “Un’immagine deformata”, quasi una caricatura beffarda dell’ideale puro e agognato che lo precede, è la versione orchestrale della quattordicesima bagatella per pianoforte); quanto alla partitura originale del Concerto, essa fu gelosamente custodita dalla Geyer fino alla sua morte e affidata al direttore d’orchestra Paul Sacher, che ne diresse la prima esecuzione assoluta il 30 marzo 1958 a Basilea, con la parte solistica assegnata al violinista svizzero Hansheinz Schneeberger.
Note biografiche tratte da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Concerto_per_violino_e_orchestra_n._1_(Bartók)
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