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(voce di SopraPensiero)Pubblicati Fuochi di bivacco e Ombre di Occaso di Alfredo Oriani.
Dall’incipit del libro (Fuochi di bivacco):
Per me non suonerà più sulle alture; nè lo vorrei.
Adesso scrivo sotto una pioggia, che batte ai vetri della finestra e finisce di sterminare sulle viti gli ultimi grappoli.
Questo autunno è lacrimoso: una tristezza è colata con le nebbie dai monti oscurando le valli, i canti della vendemmia non hanno potuto salire sino ai castagneti rispondendo agli stornelli dei montanari, che abbacchiano i marroni: il fango sgocciola dai campi alti sulle strade, che le sonagliere dei cavalli battono malinconicamente.
Quassù la terra e la gente si preparano alla solitudine dell’inverno.
Il vino freme nelle botti, il lavoro si allenta nelle ultime giornate, cacciatori e trovatori di tartufi corrono egualmente i colli dietro l’orme di un cane magro e di una speranza più magra ancora. Poi la neve cadrà, lenta, bianca, assidua: un candore uguaglierà le fisonomie della valle coprendone le miserie, mentre i passeri affamati pigoleranno intorno alle case, e sul paese quasi sepolto si aggreveranno lungamente giorni torbidi e notti scure.
Diana del mattino, fanfara della primavera, quando suonerete ancora?