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(voce di SopraPensiero)Non la solita biografia, ma una riflessione – tanto ampiamente documentata quanto commentata – sugli ultimi quattro anni e mezzo di vita del filosofo, matematico e scienziato francese Blaise Pascal, sui turbamenti come sulla risolutezza dell’uomo che esemplifica per i moderni l’accordo tra il «cuore» e le sue «ragioni».
La quarta vigilia, di Bruno Nacci (ed. La scuola di Pitagora), va oltre gli estremismi cui figure di questo rilievo sono soggette, facendo piazza pulita di ogni pregiudizio ipercritico (si pensi a Nietzsche) o, peggio, agiografico. Senza alcuna pretesa di neutralità – l’autore sa bene che ogni biografia è influenzata dall’autobiografia di chi scrive, e che ogni tentativo biografico non è mai una riproduzione, ma sempre una nuova costruzione – bensì con approccio scientifico e stile narrativo, intesi a ritrarre a tuttotondo un uomo la cui completezza (e concretezza) restano ancora in gran parte da scoprire.
Bruno Nacci ha tradotto e curato classici francesi per editori come Garzanti, Mursia, Giunti, Einaudi, Adelphi. Di Pascal ha tradotto il Discorso sulle passioni d’amore (Greco&Greco, 1993), i Pensieri (Garzanti, 1994), la Vita di Gesù Cristo e altri scritti spirituali (Piemme, 1996), gli Scritti sulla grazia (Vita e pensiero, 2000).
B. Nacci, La quarta vigilia. Gli ultimi anni di Blaise Pascal, ed. La scuola di Pitagora, 2013, pp. 433, euro 35,00.