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Il titolo con cui il romanzo di Stacpoole esce nel 1927, The Mystery of Uncle Bollard, mette in risalto uno dei personaggi, lo zio del protagonista, e l’alone di mistero che lo circonda fin dalle prime pagine per dissolversi solo nelle ultime. L’edizione italiana, pubblicata nei Gialli Mondadori nel 1931 al prezzo di 5 lire, viene invece titolata Caccia all’uomo, a sottolineare il carattere avventuroso dell’opera. Essa presenta infatti le caratteristiche di entrambi i sottogeneri, il romanzo giallo e quello d’avventura, e di quest’ultimo soprattutto i frequenti cambiamenti di scena: si passa rapidamente dalle metropoli (la Londra presente nei ricordi del protagonista, Los Angeles e San Francisco, dove lo porta la caccia all’uomo) a paesaggi impervi e disabitati, ma il mare, amato da Stacpoole nella vita (tanto da lavorare da giovane su una nave come medico di bordo e da trascorrere i suoi ultimi anni nell’isola di Wight) e nelle opere, molte delle quali sono ambientate in mare o su isole, è onnipresente.
Il romanzo si apre con una descrizione di San Francisco così come appare al giovane protagonista, Renzo, al suo arrivo da Londra. Tutti coloro che lo incontrano vedono in lui un bel ragazzo, di un’eleganza ricercata, che porta “impressa a grandi caratteri, in tutta la sua persona, la parola «inglese»”. Renzo ha l’impressione di essersi lasciato alle spalle, assieme alla Londra “immersa nella nebbia”, anche il proprio passato di giovane benestante, mantenuto negli agi dalla rendita di una piccola azienda del padre, affidata ad un amministratore. Inizialmente spaesato, in preda alla solitudine in mezzo ad una folla a cui si sente estraneo, viene colto dalla nostalgia per la sua città, ma ha un dovere da compiere, affidatogli da un suo amico morente: trovare e consegnare alla giustizia colui che ne aveva ucciso il padre per sottrargli il segreto della fabbricazione di preziosissime perle coltivate (in sei mesi diventano identiche a quelle naturali e possono essere vendute come tali, illegalmente ma con grande profitto).
Renzo, per compiere la propria missione, chiede l’aiuto di uno zio mai conosciuto prima, un milionario di San Francisco, la cui immagine varia rapidamente davanti ai suoi occhi: inizialmente gli appare come “un vecchietto basso di statura, coi capelli bianchi, trasandato nel vestire, ma con una larga faccia gioviale”, subito dopo come “un ometto dall’aspetto quasi scimmiesco, per quanto gioviale gli fosse apparso a prima vista”; nel rivelargli il nome dell’uomo che sta inseguendo, poi, egli avverte nei suoi confronti, da parte dello zio, un’avversione ancora maggiore e ce lo descrive, di nuovo, in modo diverso:
«C’era qualcosa di spaventoso nello zio Bollard, con quella sua vocetta stridula, il viso scimmiesco e il suo violento odio per Neuberg. Renzo pensava a lui come a un ragno che avesse pazientemente atteso il momento opportuno per prendere Neuberg nella sua rete; e il modo di chiudere la rete gli era stato fornito proprio da Renzo stesso.»
L’avventura inizialmente vede Renzo come unico protagonista, alla ricerca di Neuberg sul battello Maria-Teresa, dove avviene l’incontro fatale con “la Gina”:
«La Gina aveva i capelli di un castagno piuttosto acceso e forse fra la folla sarebbe passata inosservata; ma, vista cosí faccia a faccia, col viso voltato in su, c’era qualcosa in lei, che forzava l’attenzione. I suoi occhi erano grigi come il mare d’inverno e con uno sguardo diritto come quello di un timoniere.»
Renzo prosegue poi la sua caccia, che, a bordo di diverse imbarcazioni, lo porta fino in Perù, poi a Los Angeles, poi, questa volta con lo zio Bollard che diviene coprotagonista, nella penisola di Avalon, nell’isola di San Clemente e infine su una barchetta a vela, per ritrovarsi su una baia sperduta, sempre a caccia dell’uomo, di colui che per Renzo è un assassino e per lo zio, Zaccaria Bellard, che lo odia……..
Giuseppina Taddei, storica collaboratrice della Casa Editrice, ha curato la traduzione italiana del 1931, così come, sempre per i “Gialli Mondadori”, quella di molti romanzi di Edgar Wallace, Ethel Lina White, Helen Reilly, M. G. Eberhart, Agatha Christie e Marie Belloc Lowndes. Si tratta di una traduzione un po’ datata, come testimoniano gli articoli davanti ai nomi propri (“la Gina”) o termini come “negro”, più volte ripetuto e per noi ormai inaccettabile.
Sinossi a cura di Mariella Laurenti
Dall’incipit del libro:
Renzo uscí dopo aver fatto colazione ed aver fissato la camera all’«Albergo del Presidio.
Era una bella mattina di vento; la nebbia delle prime ore del giorno era ormai scomparsa e da San Francisco si vedeva benissimo Oakland, attraverso quattro miglia di un’acqua azzurra come uno zaffiro, sotto i colpi furiosi del vento.
La città della gioventù e delle grandi avventure deve esser vista in un mattino cosí, per essere compresa; bisogna vederla quando il cielo è terso come un cristallo, quando la baia manda dei riflessi di zaffiro e il vento di ponente, soffiando dalla Porta d’Oro, gonfia le vele dei battelli per la pesca delle ostriche, delle giunche, delle navi che vengono dalla baia superiore, degli yachts, dei battelli carichi di pini che vengono dall’Oregon, incrociantisi in tutti i sensi, attraverso la linea dei ferry-boats diretti a Oakland, Alameda e Tiburon.
Bisogna vederla quando il sole del mattino inonda le sue strade affollate, e anima la folla al suo primo risveglio…
Scarica gratis: Caccia all’uomo di Henry de Vere Stacpoole.