Ospita 1400 posti a sedere e una sala prove con vista sul Duomo. Le peripezie del “teatro del popolo” e il programma degli spettacoli

Lo riscoprono oggi, tanti milanesi, il Teatro Lirico Giorgio Gaber, dopo 20 anni di chiusura, nel lontano 1999 e 5 di restauro, iniziati nel 2016. Un teatro che si prepara ad offrire un ricco programma di eventi per la stagione invernale, partendo il 22 dicembre con Ale e Franz, in scena fino al 9 gennaio con Comincium, per poi proseguire con l’Instant theatre di Enrico Bartolino. Tra gli ospiti anche  Pif e Francesco Piccolo, Virginia Raffaele, Ermal Meta e la PFM.

Un’occasione, quindi per riscoprire uno dei simboli della cultura di Milano, aperto al pubblico per la prima volta nel 1779  con il nome di  Teatro della Cannobbiana e costruito sull’allora zona delle scuole fondate da Paolo da Cannobio, grazie all’interesse dell’arciduca Ferdinando d’Austria che con questo edificio vuole dare alla città un teatro popolare, accanto a quello riservato ai nobili, che è, La Scala, inaugurata giusto l’anno prima.

Nel 1894, dopo un periodo di declino, grazie all’editore musicale Edoardo Sonzogno, torna a nuova vita col nome di Teatro lirico internazionale e ospita musicisti come Leoncavallo ed Enrico Caruso. Colpito da un incendio durante la guerra, viene restaurato e il 16 dicembre 1944 è qui che il Duce tiene il Discorso della riscossa, suo ultimo comizio, mentre nel dopoguerra viene ceduto al Piccolo Teatro di Giorgio Strehler e Paolo Grassi.

Il cantautore Giorgio Gaber – photocredit Music Fanpage website

Si apre un’altra importante stagione di concerti e spettacoli, di cui è protagonista anche Giorgio Gaber, oltre a Claudio Abbado e Moni Ovadia. Il tracollo finanziario degli anni ’90 determinano però un’altra battuta d’arresto e la chiusura nel 1999 di cui si scriveva.

Nell’impegnativa ristrutturazione sono stati investiti 16 milioni di euro, mentre la gestione è passata nel 2017 alla Stage Entertainment  di cui è amministratore delegato Matteo Forte, a cui è stata affidata la direzione. Orgoglioso della riapertura dello stabile che, con questo restauro offre 1400 posti per gli spettatori, una sala multimediale da 100 ed una sala prove con vista sul Duomo, ci tiene a sottolineare che il Gaber vuole continuare ad essere un teatro del popolo. Questo perché, ha precisato “il nostro intento è attrarre il maggior numero di persone possibile con proposte intelligenti e interessanti”.

 

Cover: Teatro Lirico Giorgio Gaber di Milano – photocredit pagina facebook Giuseppe Sala