Partendo dall’oppressione intellettuale che la classe dominante impone a quelle subalterne, Lafargue affronta dapprima il più antico e solido degli strumenti di questa oppressione, la religione, per passare ai nuovi miti “religiosi” costruiti dalla rivoluzione borghese e soffermandosi poi sull’espulsione di dio dalla natura ad opera soprattutto del darwinismo.

Di volata attribuisce a Darwin il tentativo di dimostrazione che le ineguaglianze sociali sono una conseguenza delle dinamiche naturali – concetto che Darwin si è ben guardato dall’esprimere – e si concentra poi più legittimamente su alcuni epigoni di Darwin che presero ad usare la teoria della selezione naturale come metafora per sostenere una sorta di “biologia sociale” atta a giustificare una politica gerarchica e discriminatoria, metafora usata con un certo successo divulgativo ancora oggi.

Attribuire a Darwin quello che solo i suoi più modesti lettori vi possono scorgere serve a Lafargue per illustrare il cammino economico da Malthus (dal quale Darwin derivò espressamente il concetto di ripartizione di risorse limitate) a Darwin per tornare a Malthus come ispiratore dello sfrenato sfruttamento borghese ai danni dei lavoratori.

E in effetti Malthus, criticando il padre della scienza economica Adam Smith, ristabilirà la vecchia regola dei bassi salari elevandola appunto a legge di natura. Perché per Malthus la regola dei bassi salari non veniva giustificata con la necessità di mantenere alti margini di profitto – e non sarà così fino a Ricardo – ma con una impalpabile esigenza di moralizzazione della popolazione lavoratrice. E in questo senso il cerchio tra oppressione economica, necessariamente brutale, e oppressione intellettuale-religiosa si chiude brillantemente.

Partendo poi dalla felice intuizione – presente ma non compiutamente espressa – di un meccanismo ereditario “lamarckiano” per quel che concerne l’evoluzione culturale e sociale della specie Homo sapiens, Lafargue elabora una nuova metafora, non meno illusoria di quella che aveva precedentemente confutato, e che vedrebbe la competizione “darwiniana” atta a decimare la classe dei potenti in lotta tra loro e che stimolerebbe la società divisa in classi, emersa dal comunismo primitivo, a “evolvere” in una società senza classi, unica a poter estinguere lo stato.

Il testo fu pubblicato in francese nel 1884 e tradotto la prima volta in italiano nel 1893 in traduzione anonima, ed è questa l’edizione dal quale è stato tratto questo e-book.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

Pei materialisti della scuola di Marx l’uomo è il prodotto di un doppio ambiente: l’ambiente cosmico o naturale e l’ambiente economico o artificiale. Lo chiamo artificiale, perchè è il fatto dell’arte umana. Le istituzioni civili e politiche, le religioni, le filosofie e le letterature delle umane società hanno le loro radici nell’ambiente economico; è dal terreno economico che esse traggono gli elementi della loro grandezza come della loro decadenza; è nell’ambiente economico – e in esso soltanto – che il filosofo della storia deve rintracciare le cause prime delle evoluzioni e rivoluzioni sociali.
Io sottoporrò la grande teoria di Marx alla prova della storia, studiando due ambienti economici: l’ambiente ‘feudale o del servaggio’ e l’ambiente ‘capitalista o del salariato’. Ma prima ancora di iniziare questi studi speciali, credo utile consacrare questo primo scritto a talune delle teorie idealiste che servirono a spiegare gli eventi della storia umana, e consacrarne un secondo a considerazioni generali sull’azione dell’ambiente naturale e dell’ambiente artificiale. In luogo di spiegare i fenomeni, onde il corpo umano e la natura esteriore sono teatro, coll’azione delle forze della materia, a tutta prima gli uomini – ed era infatti più semplice – ricorsero all’intervento di esseri non esistenti realmente che nella loro fantasia. Per tal modo la difficoltà veniva allontanata piuttosto che risolta; si può anzi dire che per tal modo si creava una difficoltà nuova. Infatti l’uno dei còmpiti della mente umana fu poi di distruggere, l’una dopo l’altra, le varie religioni e filosofie che, in un dato momento, avevano servito all’uomo per spiegarsi l’universo.

Scarica gratis: Il materialismo economico di Carlo Marx di Paul Lafargue.