Grazie ai volontari del Progetto Griffo è online (disponibile per il download gratuito) l’ePub Il talismano dei Dangerfield di Alfred Walter Stewart.

In un castello della costa inglese trascorre l’estate un gruppo di amici e conoscenti della nobile famiglia proprietaria e residente. In questo insolito giallo senza delitto e senza investigatori (se non gli stessi ospiti del castello) l’obbiettivo del “reato” è il preziosissimo bracciale con diamante da 50000 sterline, legato a leggende e “segreti” di famiglia. Poiché quando viene rubato il prezioso gioiello torna sempre miracolosamente indietro, questo viene lasciato incredibilmente incustodito in una stanza sempre aperta e in una teca che chiunque può aprire. E naturalmente viene rubato. Colpevoli e segreti saranno svelati dall’ingegner Westenhanger e dall’ingenua Renata.

Romanzo del 1926 pubblicato in Italia nel 1932 con qualche taglio rispetto all’originale (soprattutto nei primi capitoli) nella collana Mondadori nota come “le palmine”, dove il nobile Rowland Dangerfield viene ribattezzato “Rollo” (!), e ripubblicato a inizio anni ’60 nella collana “I capolavori del giallo”, questa volta falcidiato da tagli ben più vistosi e importanti.

Sinossi a cura di Paolo Alberti

Dall’incipit del libro:

"Il talismano dei Dangerfield" di Alfred Walter StewartDouglas lanciò, dal tavolo al quale giocava, un’occhiata in un angolo della sala dove una ragazza bionda sedeva accanto ad un uomo dalla faccia piuttosto atticciata; le sopracciglia di Fairmile si contrassero leggermente. Quel Morchard si era permesso di accaparrare Cinzia per tutta la sera. Era però evidente che la ragazza s’annoiava. Douglas dovette convenire che quel Morchard si mostrava perseverante e tenace, a gusto suo anche troppo. La voce di Westenhanger fece ritornare la sua attenzione al tavolo del bridge.
— Avete vinto anche la seconda? Rubber allora! Mi dispiace, compagno, la colpa è tutta mia. Le mie cognizioni del giuoco si sono arrugginite; le dirò che il bridge al mio circolo non si giuoca quasi piú. Siamo tutti appassionati per un nuovo giuoco, sorto ora.
— Un giuoco nuovo? E quale? – domandò Corrado riunendo le carte. – Voi professori, avete forse riinventato la briscola o il tresette? Forza, Douglas, dica!
La signora Scorton cominciò a dar carte. Douglas offrí una sigaretta a Renata e al suo rifiuto ne accese una lui. L’ingegnere si finse preoccupato:
— Da un certo tempo, Fairmile, noto in lei una facilità morbosa ad interrompere e deviare un discorso incominciato. Queste divagazioni le sono divenute consuetudinarie; dica un po’, non le è ancora capitato d’indossare la mattina la giubba prima del panciotto? Si sforzi ad essere un po’ piú attento: lei voleva raccontarci di una scoperta di questi ultimi tempi.
— Ci sono! Il radio bridge, di quello volevo parlarvi, non ne avete ancora sentito niente? Ma come si fa ad essere cosí ignoranti? Si sostituisce nel mazzo il due di picche con una matta, e poi si giuoca con le regole dell’incanto. Non potete aver un’idea del senso di superiorità che s’impadronisce di voi allorché iniziate il giuoco con cinque assi in mano e senza atout. Arrischiare sempre, questo è il segreto. È un giuoco emozionantissimo.

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