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(voce di SopraPensiero)
Grazie ai volontari del Progetto Griffo è online (disponibile per il download gratuito) l’ePub Ragazze siciliane di Maria Messina.
La scrittura di Maria Messina si concentrò soprattutto sulla cultura siciliana e, come temi principali, l’isolamento e l’oppressione delle giovani donne siciliane. Inoltre, la sua scrittura si focalizzò sulla dominazione e sub missione inerente alle relazioni sentimentali tra uomini e donne.
Per di più, uno dei suoi romanzi più riconosciuti, La casa nel vicolo, segnò un punto di svolta nella scrittura di Messina, verso lo sfruttamento delle condizioni psicologiche. Nella sua narrazione, Messina ritrasse l’oppressione delle donne come inevitabile e ciclico nella sua scrittura e, a causa di questo, alcuni sostengono che lei non fu una femminista. Ciononostante, le donne che ritrasse furono la rappresentazione di potenti dichiarazioni di atteggiamento di sfida.
Sinossi tratta da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Maria_Messina
Dall’incipit del libro:
— Festa grande, donna Bobò?
— Come Dio vuole, donna Mara.
— Son tutti arrivati, i parenti dello sposo?
— Sono arrivati tutti, da Palermo, carichi di regali. Il padre, la madre, la sorella […]
— Figuriamo donn’Angela! […]
Donna Bobò ammutolì, come se donn’Angela in persona si fosse mostrata per chiamarla. Si meravigliava un poco che la cognata non avesse già interrotto, come sempre, la conversazione con la vicina. Rientrò e chiuse la finestra adagio adagio per non fare rumore. Nel voltarsi, la luce d’argento dello specchio grande la investì tutta. Allora si guardò, timidamente. Ebbe una specie di pietà di se stessa, come se non si fosse mai guardata prima, e pensò, senza amarezza, che la cognata non aveva proprio alcun motivo di sorvegliarla, oramai. Si vide le spalle ad arco, la faccia piena di grinze come una piccola mela dimenticata, il petto più liscio d’una tavola, un po’ incavato.
Si scostò dallo specchio, quasi in fretta, e ripigliò a spolverare i mobili del salotto, passando il cencio fra i complicati fogliami delle spalliere, con regolata meticolosità, macchinalmente. Le piccole mani scure si affrettavano, ma il pensiero camminava per proprio conto.