Grazie ai volontari del Progetto Griffo è online (disponibile per il download gratuito) l’ePub Il libro dell’arte, o Trattato della pittura di Cennino Cennini.

Scritto in volgare all’inizio del XV secolo, il libro è il primo trattato organicamente monografico sulla produzione artistica, contenente informazioni su pigmenti e pennelli, sulle tecniche della pittura, dell’affresco e della miniatura e fornisce inoltre consigli e «trucchi» del mestiere. Abbozza anche problemi teoretici, quali i canoni proporzionali e la necessità di scappare dall’eclettismo e redige regole come quella sulla luce temperata.
Spesso l’opera è stata interpretata dagli studiosi come momento di passaggio fra l’arte medievale e quella rinascimentale.

Sinossi tratta da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Cennino_Cennini

Dall’incipit del libro:

Il libro dell'arte, o Trattato della pittura di Cennino CenniniGrandissimo obbligo ed immortale ha certamente il mondo, non tanto a quei primi artefici italiani, per opera de’ quali l’arte della pittura, già da tant’anni per malignità della fortuna e de’ tempi rimasta smarrita e quasi sepolta, fu ritrovata e fatta risorgere a novella vita; quanto ancora a coloro, i quali, di rozza ed imperfetta che ella era ne’ suoi principii, seppero, mediante la virtù e industria loro, condurla a quell’alto e maraviglioso grado di eccellenza, a cui due secoli dopo felicemente pervenne. Ma non sono da essere meno lodati e riconosciuti que’ pochi artefici, i quali, raccolti gl’insegnamenti e le pratiche che erano allora nell’arte, li misero in iscrittura, per notizia ed ammaestramento di coloro che a quella o per amore o per guadagno volessero venire. La quale usanza di unire la pratica con la teorica, fu vecchia negli artefici; imperciocchè, lasciando stare gli antichi, noi abbiamo tre libri intorno ai colori e alle arti dei Romani, composti da un monaco di nome Eraclio, il quale visse nell’ottavo o nel nono secolo; così di un ignoto artefice del ix secolo, avvi un Trattato delle tecniche dell’arte, del quale il Muratori mise in stampa alcuni capitoli, dove si parla degli smalti a uso del musaico, e del modo di tingere le pelli. E nel secolo xiii visse un prete o monaco, di nome Teofilo, il quale nella sua Schedula diversarum artium, ci ha conservato le pratiche di tutte le arti meccaniche, che a’ suoi tempi si esercitavano. E come si può credere che il monaco Eraclio e l’Anonimo muratoriano, insieme colle nuove e usate all’età loro, ci abbiano descritto ancora quelle che innanzi erano nell’arte; così non è fuori di ragione il giudicare, che per tradizione non interrotta i segreti e le pratiche tecniche giungessero di passo in passo fino a Teofilo, e da questo al Cennini, del quale ora diremo.