(voce di SopraPensiero)

Grazie ai volontari del Progetto Griffo è online (disponibile per il download gratuito) l’ePub La tigre della Malesia di Emilio Salgari.

La tigre della Malesia è un romanzo di Emilio Salgari, apparso per la prima volta a puntate sulla rivista La Nuova Arena, fra il 1883 e il 1884, per essere poi pubblicato in volume nel 1900, con il titolo definitivo di Le tigri di Mompracem. È una delle opere facenti parte del «ciclo indo-malese» di Salgari, con protagonista Sandokan, il pirata soprannominato «La Tigre».

Sandokan è in attesa di incontrare il suo amico portoghese, Yanez De Gomera, che considera un fratello. Durante l’incontro parla di lady Marianna Guillonk, figlia di un lord inglese e di una donna italiana. La fanciulla è chiamata «la Perla di Labuan», visto il candido colore della sua pelle. Sandokan è incuriosito da lei e la vuole conoscere. Avrà occasione di conoscerla meglio quando […]

Sinossi tratta da Wikipedia
https://it.wikipedia.org/wiki/Le_tigri_di_Mompracem

Dall’incipit del libro:

La tigre della Malesia di Emilio SalgariLa mezzanotte del 20 aprile 1847, un acquazzone diluviale, accompagnato da scrosci di folgore e da impetuosi soffi di vento subissava la solitaria e selvaggia Mompracem, isola situata sulle coste occidentali di Borneo, e il cui nome bastava in quei tempi a spargere il terrore a cento leghe all’intorno. L’abitazione della Tigre della Malesia, posta come aquila su di una gran rupe tagliata a picco sul mare, a cinquecento passi dalle ultime capanne del villaggio di Gjehawem, quella notte, contro il solito, era illuminata. Dai vetri colorati di una stanza a pianterreno, uscivano getti di luce rossigna, che rischiaravano fantasticamente le asperità delle roccie e le trincee e le gabbionate sparse all’esterno. Diamo un’occhiata a questa stanza, luogo favorito d el terribile capo dei pirati di Mompracem. Era questo un salotto alquanto vasto, co lle pareti sepolte sotto pesanti tessuti di broccatello, di velluto cremisi e di sete di Francia, qua e là sgualciti, macchiati e rattoppati, e col terreno coperto da morbidi tappeti di Persia, sfolgoranti d’oro e di colori.