Dall’incipit della tesi:
Territorio – cerniera tra la pianura Padana, la Liguria e il Tirreno, la Lunigiana è una regione prevalentemente montuosa, caratterizzata da un succedersi di valli che si staccano dal crinale appenninico e attraversata da numerosi e facili valichi.
Già in epoca preistorica le valli della Lunigiana dovettero essere attraversate da percorsi di crinale e in epoca romana, sulla direttrice del corso della Magra, correvano le vie di collegamento tra Luni, Parma e Piacenza, come hanno provato i recenti scavi archeologici di Filattiera. La caratteristica principale di questo territorio è sempre stata, nei secoli, quella di grande asse viario tra il nord e centro Italia.
Con il nome Lunigiana oggi si identifica la parte toscana del bacino del fiume Magra, con il territorio pontremolese compreso nella sua parte più settentrionale e una superficie di 975,59 kmq. Una piccola area geografica che, tuttavia, è caratterizzata da un sistema di valli, ciascuna con un proprio micro- clima che determina una estrema varietà di paesaggio.
Il clima, tuttavia, è generalmente umido e ciò favorisce la crescita di una rigogliosa vegetazione, sia nelle piane alluvionali dei fondovalle che nelle colline e nelle praterie d’altitudine dell’Appennino, un tempo ricoperte da foreste di abete bianco e oggi da prati – pascolo e vaste brughiere di mirtilli. La copertura vegetale prevalente è ancora oggi quella del castagneto: negli scavi archeologici di Filattiera resti di focolare hanno dato grande abbondanza di carboni di castagno, il che ne lascia supporre un uso alimentare già diffuso nel VI secolo d. C.
La crescente presenza di comunità musulmane all’interno delle varie nazioni europee è sicuramente uno dei fenomeni più importanti verificatosi nell’ultimo quarto del ventesimo secolo.
Relatore Giovanni Cherubini, anno accademico 1995/96, Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Lettere e Filosofia, tesi di laurea in storia medievale.