Dall’incipit della tesi:

L’uomo non è un monarca assoluto del Creato, non vive isolato e protetto in una sua nicchia particolare; i suoi stessi destini sono legati a quelli dell’ambiente.
Egli inserito nel sistema di forze che lo condiziona, diventa un fattore la cui incidenza varia in relazione alle nuove risorse per influire sull’ambiente, tendendo come accade oggi, a romperne l’equilibrio.
C’è un termine molto significativo che ricorre spesso presso chi, con maggiore sensibilità, si pone il problema di come operare sull’ambiente: quello di “progettazione ambientale” cioè inglobamento di tutti gli aspetti del progettare all’interno di una metodologia che tenga conto del “condizionamento globale”, per cui ogni azione che compiamo per adattare l’ambiente alle nostre necessità, influisce sulle condizioni di vivibilità dello stesso, quindi sull’equilibrio, che esiste tra ambiente e territorio e che può essere ristabilito cercando di risolvere congiuntamente i problemi dell’uno e quelli dell’altro; quindi, timidamente sul piano culturale ed operativo, ma sempre più decisamente su quello normativo, si sono imposte nuove scelte di obiettivo e di metodo.
Ci si è accorti che è necessario giungere ad una pianificazione del territorio che assicuri una tutela reale degli ambienti naturali ancora esistenti e delle specie vegetali ed animali; si è presa coscienza che le profonde interrelazioni che esistono oggi tra ambiente naturale ed ambiente artificiale e la continua sopraffazione del secondo sul primo, richiedono una programmazione degli interventi sul territorio che tenga in maggior conto gli effetti provocati da determinate scelte sull’ambiente, e finalizzata a ricrearne l’equilibro e la coerenza. Di conseguenza, la costituzione di riserve e parchi naturali può essere soltanto un momento all’interno di questa pianificazione in cui va compresa un’opera di ricreazione dell’equilibrio naturale. L’eliminazione delle fonti di inquinamento, la reintroduzione di specie animali e vegetali localmente estinte, una rigorosa regolamentazione della caccia, una limitazione dell’attività edilizia a scopo turistico sono altre condizioni imprescindibili per realizzare un’adeguata politica ambientale.

Relatore prof. Lucio Iannotta, anno accademico 1992/93, Università degli Studi del Molise, Facoltà di Giurisprudenza, corso di laurea in Scienze dell’Amministrazione ad indirizzo privato.

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