Dall’incipit della tesi:

Il presente lavoro ha come oggetto lo studio di quel meccanismo giuridico del diritto internazionale privato che consente a una norma di conflitto di richiamare le sentenze civili straniere efficaci nell’ordinamento da esse indicato. Si tratta, in sostanza, di uno dei modi con cui far valere in Italia sentenze emesse all’estero così come previsti dal nostro sistema di diritto internazionale privato riformato dalla legge 31 maggio 1995 n. 218.
Il nostro ordinamento già conosceva, in aggiunta allo strumento del riconoscimento della sentenza straniera in quanto atto giurisdizionale e quindi dei suoi effetti pubblicistici ( autorità di cosa giudicata ed effetti esecutivi), questo meccanismo che introduce i soli effetti privatistici della sentenza ( accertamento oppure costituzione, modificazione, estinzione di situazioni giuridiche soggettive) senza dare rilievo al dato processualistico.
Esso, nel sistema previgente alla riforma del 1995, assumeva una certa rilevanza dato che da un lato rappresentava uno strumento automatico di inserimento dei valori giuridici espressi da sentenza, derogando quindi al principio generale della irrilevanza delle sentenze straniere in mancanza del giudizio interno delibativo, contenuto dall’ormai abrogato art.797 c.p.c, dall’altro permetteva un allargamento delle decisioni straniere riconoscibili nel nostro sistema, in virtù dei criteri di competenza stabiliti dalle norme di conflitto, diversi rispetto a quelli che operavano per il procedimento tradizionale. Nella prassi soprattutto, in materia di diritto di famiglia ha avuto una maggiore applicazione pratica, soprattutto con riferimento a situazioni risolte dalla sentenza straniera, che si ponevano come pregiudiziali rispetto a quella sottoposta al giudice italiano. Tuttavia l’estensione del fenomeno a tutte le tipologie di fattispecie non era affatto sostenuta da tutta la dottrina italiana, anzi sembravano prevalere le opinioni restrittive.
Il dibattito intorno a questo procedimento si è riproposto in dottrina con la riforma del sistema italiano di diritto internazionale privato che, nel titolo IV, intitolato «Efficacia di sentenze ed atti stranieri», ha innovato profondamente la materia, mostrando una apertura verso i valori giuridici contenuti nelle sentenze, senza precedenti nel ius commune italiano.

Relatore prof. Vincenzo Starace, anno accademico 1997/98, Università degli Studi di Bari, Facoltà di Giurisprudenza, corso di laurea in Giurisprudenza.

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