(voce di SopraPensiero)

«Il primo pensiero che mi ha attraversato la testa, mentre l’aria trovava già sbarrata la strada per arrivare ai polmoni, è stato che non avrei mai più potuto sapere cosa si provi a sentirsi crescere dentro un figlio fino a vederlo venire al mondo. Me ne sarei andata prima, con i miei inutili anni alle spalle e un futuro inesploso davanti. Poi ho pensato ai posti che non ho mai visto, quelli che nel tempo avevo segnato con il pennarello rosso sulla cartina, con un cerchio di diverse dimensioni, in ordine di priorità. Uno si immagina di morire pensando alle persone più care, un genitore, un marito, un fratello. Io invece, mentre morivo, ho pensato a nient’altro che a me stessa».

Cesare Melchionne – che avrebbe già parecchio a cui pensare, da quando la moglie l’ha abbandonato, dopo più di venti anni di matrimonio – si trova in una profonda crisi di coscienza: chiamare subito la polizia, senza indugiare oltre, o aspettare ancora qualche minuto prezioso? L’immagine del cadavere incontrato nel cortile condominiale, infatti, l’ha ispirato: e, per quanto trovi egli stesso ripugnante la cosa, la sua fantasia di scrittore a corto di idee sembra essersi già in moto…
Inizia così Cattivi presagi, opera prima di Alessandra Pepino, che convince con una scrittura buona e a tratti audace (anche se cade sull’ortografia del napoletano, di cui – meritevolmente – non lesina l’uso). Questa storia – snodata tra le tenerezze dell’amore e le efferatezze degli omicidi di camorra – sa essere all’altezza delle aspettative che crea. Per confermare che possa davvero trattarsi di «una ventata d’aria torbida nel romanzo nero italiano» (come ha scritto Maurizio de Giovanni), non resta che aspettare la prossima prova.


Alessandra Pepino, Cattivi presagi, ed. Atmosphere libri, 2014, pp. 280, euro 15.

Articolo precedente«Cockaigne» di Elgar
Articolo successivoFederico De Roberto
Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.