Pubblicato Il sistro d’oro di Giuseppe De Paoli.
Dall’incipit del libro:
«Sul Parnasso che in lauri alti frondeggia
l’Aedo veglia: nella man percote
il sistro, e un nembo di squillaci note
move nei campi la danzante greggia.
Ma in vano il suono che per l’aria ondeggia
l’amante di Narcisso, Eco, riscote;
gelide, a un inno di cicala, e immote
stanno le Muse ne l’eccelsa reggia.
E tosto Ei prega: — Un lauro io non agogno,
Polínnia, ma del giovine ministro
i voti esaudi e l’esil voce estòlline.
Sii Tu propizia al mio ridente sogno
e a’ delùbri t’appendo umile un sistro,
me saettando co’ suoi dardi Apòlline!«