(voce di SopraPensiero)

All’avventore del ristorante nel Parco piace sedersi ad un tavolino tranquillo ed osservare discosto l’umanità che si muove ordinata – e a volte si agita inquieta – al di sotto della terrazza: due ragazze così simili d’aspetto da sembrare gemelle, eppure dai caratteri che più diversi non si potrebbe (così immagina, cercando di indovinarne le personalità dalle sembianze); un tipo grassoccio dall’aria distinta, anch’egli seduto in disparte; un anziano gentiluomo, dalla lunga barba bianca, che non si può non invitare al proprio tavolo – è impossibile lasciare all’impiedi un signore di quell’età che si avvicina. Senonché i due cominciano a chiacchierare, e lui scopre di trovarsi in compagnia niente di meno che […] di un uomo della stirpe Dee di Taiyuan, cui è appartenuto il grande statista Dee Jen-Djieh. La curiosità del primo e l’orgoglio del secondo sono difficili da trattenere; così il vecchio gli racconta alcune delle indagini in cui il suo antenato si trovò coinvolto: l’assassinio del generale Ding Hoo-Gwo, il rapimento della giovane Orchidea e il mistero dell’impenetrabile labirinto […]
Robert van Gulik, considerato lo scopritore del giallo orientale, scrive le sue storie – ambientate nella Cina dei Tang, VII sec. d.C. – con un’attenzione particolare allo stile, che segue le orme del poliziesco cinese classico: dal fatto che il ruolo dell’investigatore sia tipicamente ricoperto dal magistrato del distretto in cui il delitto è avvenuto, all’abitudine di porre il protagonista contemporaneamente di fronte a tre o più casi (caratteristica che ha del realismo: all’epoca la popolazione era già molto numerosa e il sovrapporsi di più casi doveva essere routine per il funzionario statale). E attinge le sue idee alle fonti locali, regolarmente citate nell’illuminante post scriptum. Una narrazione elegante e suggestiva, arricchita da diciotto disegni originali. Un autore che gli amanti del giallo dovrebbero conoscere, qui offerto in una bella veste, economica ma impeccabile.


R. van Gulik, I delitti del labirinto cinese, ed. 0barra0, 2014, pp. 314, euro 12.

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Paolo Calabrò
Laureato in scienze dell'informazione e in filosofia, gestisco il sito ufficiale in italiano del filosofo francese Maurice Bellet. Ho collaborato con l'Opera Omnia in italiano di Raimon Panikkar. Sono redattore della rivista online «Filosofia e nuovi sentieri» e membro dell'associazione di scrittori «NapoliNoir». Ho pubblicato in volume i saggi: – Scienza e paranormale nel pensiero di Rupert Sheldrake (Progedit, 2020); – Ivan Illich. Il mondo a misura d'uomo (Pazzini, 2018); – La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell'umano di Maurice Bellet (Il Prato, 2014); – Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (Diabasis, 2011) e 5 libri di narrativa noir: – Troppa verità (2021), romanzo noir di Bertoni editore (2021); – L'albergo o del delitto perfetto (2020), sulla manipolazione affettiva e la violenza di genere, edito da Iacobelli; – L'abiezione (2018) e L'intransigenza (2015), romanzi della collana "I gialli del Dio perverso", edita da Il Prato, ispirati alla teologia di Maurice Bellet; – C'è un sole che si muore (Il Prato, 2016), antologia di racconti gialli e noir ambientati a Napoli (e dintorni), curata insieme a Diana Lama.