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(voce di SopraPensiero)Adriano Vanzetti, Piccolo memoriale partigiano 1936-1945
Canova Edizioni, Treviso 2014 – pp. 128, euro 12,00
“Anche stavolta furono chiamati tre nomi, e stavolta tutti giusti. Erano quelli ancora di Renato e di Oscar, e in più quello di Bruno […] I tre chiamati si misero a vestirsi, e non ricordo chi cominciò a cantare. A cantare un canto che era fra i nostri più frequenti, l’Internazionale. E quando i nostri tre fratelli uscirono, ci salutarono, sempre cantando, con il pugno chiuso. Portavano con sé ciascuno la sua roba, vale a dire quei pochi indumenti o oggetti personali che ciascuno aveva nella cella […] Ma poi Bruno riapparve alla porta, quasi perplesso più che impaurito: “Ci hanno detto che la roba non ci serve”. La depositò sul pavimento e se ne andò. Non dormimmo più per quella notte”.
Queste piccole memorie sono state scritte in ore notturne fra la fine del novembre 2011 e l’aprile 2012. Sono propriamente memorie ancor vive in quei mesi, a distanza di quasi settant’anni dagli avvenimenti narrati. A pingermi a scrivere sono state due cose, che son poi forse una sola.
Anzitutto il dolore e l’indignazione nel veder definita “guerra civile” una delle non molte pagine decenti della nostra storia militare. Non di guerra civile si è trattato, ma di guerra di popolo contro lo straniero invasore. In secondo luogo mi ha spinto a reagire la vasta e diffusa diffamazione della nostra Resistenza, anche per la penna di colti benpensanti, di intellettuali iconoclasti snob.
Il lettore non troverà in questa pagine una santificazione della guerra partigiana. Era guerra, come tale feroce, e “anche fra noi c’erano i cattivi” Ma è stata una pagina gloriosa della storia d’Italia, cui la popolazione ha nella sua stragrande maggioranza partecipato dalla parte giusta.
Adriano Vanzetti è nato nel 1930 da padre veneto e madre triestina. Partigiano a 14 anni, prima nelle formazioni di Giustizia e Libertà, poi nelle Brigate Garibaldi è stato il più giovane agente sul campo dell’OSS (Office of Strategic Service). Dopo la guerra si è laureato in giurisprudenza. Ha insegnato all’Università Bocconi e, come professore ordinario, nell’Università Cattolica di Milano. Dal 2006 è professore emerito. Grande esperto di Diritto Industriale, ha pubblicato numerosi e fondamentali lavori.