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(voce di SopraPensiero)Pubblicato Unità e federalismo di Angelo Dalmasso.
Dall’incipit del libro:
«A proposito di una divergenza di poca entità, insorta giorni sono nel giornalismo, mi veniva dimandato da un caro amico a che cosa precisamente intendano approdare i socialisti. La persona che manifestava tale dubbio è colta ed intelligente, ed è inoltre sinceramente informata a convinzioni largamente liberali;
onde io mi rimasi non so se più meravigliato, od impensierito. «Se la quistione politica, dissi meco stesso, malgrado la diffusione e la intensità di una discussione, trattata così a lungo da distinti pensatori umanitarii, ventilata a suon di sofismi dagli Escobar di gabinetto prefettizio; se questa quistione non è anche giunta a farsi via, ad esplicarsi nel suo concetto e nel suo fine presso i liberali non nuovi a cose economico-politiche, che avverrà mai presso la grande massa dei proletari, cotanto studiosamente tenuti allo scuro di quanto li interessa davvicino, per malizia di un sistema di oscurantismo governativo più pettegolo ancora che disonesto!» Ed in quel punto mi sovvenne alla mente il Gioberti, che scrisse volumi ed attaccò polemiche coi padri Curci, e tuttavia non riuscì che tardi e malagevolmente a porre in luce le oscenità gesuitiche, e ad aprir gli occhi ad una società abbindolata dai furbi padri rugiadosi. Conveniamo intanto che i moderni P. Curci in cilindro ed in abito borghese riescono assai più pericolosi perché cuoprono le magagne, sbraitando libertà; ned io posseggo, ahimè, la lena del filosofo moderato; che anzi ho contro di me tempi miserandi per apatia e per scetticismo.«