Il contributo di Aldo Mieli allo sviluppo della storia della scienza e ad un approccio innovativo a questa disciplina è senza dubbio notevole. Anche in occasione di questo suo Viaggio in Germania, che aveva come scopo la partecipazione al congresso internazionale di sessuologia a Berlino dell’ottobre 1926, dà un saggio notevole del suo metodo di storico scientifico.
Val la pena ricordare l’ambientazione e il clima di tali congressi e le difficoltà che un italiano in particolare doveva affrontare, dato il periodo storico. L’organizzatore del congresso del 1921, Magnus Hirschfeld, ricordato da Mieli stesso all’inizio di questa sua esposizione, per oltre vent’anni si era battuto per cancellare un articolo di legge che puniva severamente la pratica omosessuale. Dalla tribuna del Congresso disse. “L’amore non può esaurirsi nel fatto della procreazione, ma è requisito e mezzo di armonia, di benessere individuale. Vita alla sua più alta potenza”.
Hirschfeld era ebreo, socialdemocratico e omosessuale. Il suo istituto per le ricerche sessuali fu distrutto e la annessa prestigiosa e immensa biblioteca fu incendiata dalla gioventù hitleriana nel 1933. Mieli aveva fondato nel 1921 la «Rassegna di studi sessuali» – che durò fino al 1928 – e quindi a pieno titolo veniva invitato a quei congressi. Al congresso del 1926 a Berlino Silvestro Baglioni propose che il successivo si svolgesse a Roma. Per ragioni intuibili non fu possibile e si svolse invece a Londra.
Ma l’argomento di questo resoconto non è solo il Congresso; Mieli spostandosi da Monaco a Berlino, da Lipsia a Halle, poté incontrare medici, ingegneri, storici della scienza e della tecnica. Poté visitare il Deutsches Museum e l’Institut für Geschichte der Medizin animato a Karl Sudhoff e Henry E. Sigerist. Particolarmente importante e significativo il colloquio con Placzek, psichiatra e sessuologo ma anche estimatore della cucina e dei vini italiani (“e sia lode al vino che contribuisce tanto alla felicità e al benessere umano”).
Nella descrizione di ognuno di questi dialoghi e incontri, nonostante il carattere informale del racconto, emerge comunque l’impostazione che da almeno tre lustri Mieli dava al rapporto tra scienza e filosofia. Scrisse nel 1910 (articolo Scienza e filosofia in «Rivista di filosofia» fascicolo II, 1910):
«Perché separare scienziato da pensatore? Sono forse gli scienziati semplici macchine che da una parte ricevono le osservazioni e dall’altra emettono le teorie scientifiche già cucinate? Ed i pensatori che fanno? Stanno su una colonna a guardarsi l’ombellico e raccontano frottole?».
I suoi interlocutori, ad esempio il matematico Heinrich Wieleitner o il chimico Ludwig Darmstaedter, vengono quindi presentati come importanti elementi di sintesi tra la scoperta scientifica e la collocazione della stessa in una pertinente analisi storica. Questi importanti aspetti della visione epistemologica – in un’epoca nella quale questo termine ancora non veniva usato – di Mieli saranno messi in luce con più energia in altre opere, come la Storia della scienza in Italia e Scienziati italiani che speriamo di poter ospitare presto nella biblioteca del progetto Manuzio.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
Nel primo semestre di quest’anno il ben noto sessuologo ALBERT MOLL mi aveva invitato a partecipare ad un congresso internazionale che si sarebbe dovuto tenere a Berlino nell’ottobre del 1926. Mi pregava, anzi, di fare parte del Comitato ordinatore del Congresso. Ben volentieri aderii a tale proposta, e mi adoprai, anche, affinchè il concorso dall’Italia fosse numeroso ed importante. Proposi in particolare che il nostro presidente della Società italiana per lo studio delle questioni sessuali, SILVESTRO BAGLIONI, che è anche un appassionato cultore delle scienze storiche, facesse parte del Comitato, e che, come avvenne di fatto, fosse, per il suo valore e la sua autorità, riguardato quasi come il capo del nostro gruppo nazionale. Sotto tale veste il BAGLIONI invitò anzi i sessuologi colà riuniti a ritrovarsi nel 1929 a Roma, per partecipare al II Congresso internazionale di sessuologia. Predisposto tutto, mi accinsi così ai primi di ottobre a recarmi in Germania. Molto io mi ripromettevo, dal lato scientifico, da questo viaggio. Perchè, sebbene già fossi più volte stato in Germania, altri intendimenti mi guidavano allora nelle mie visite.
Scarica gratis: Un viaggio in Germania di Aldo Mieli.