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(voce di SopraPensiero)
Scritto nel 1887 rappresenta forse il testo di Villiers dove con maggiore efficacia il pungente sarcasmo fa da schermo alla disperazione più forte. Incentrato sulla vicenda di Chiara Nero e del suo adulterio, dove comunque l’autore non risparmia frecciate pungenti al positivismo imperante nell’epoca, è preceduto da tre racconti che «inquadrano» il protagonista. Traduzione eccellente di Pierangelo Baratono.
Sinossi a cura di Paolo Alberti
Dall’incipit del libro:
A furia di compulsare tomi di Storia naturale, l’illustre amico nostro, dottor Tribolato Bonomo, era riuscito ad apprendere che «il cigno scioglie un bel canto prima di morire». In verità (egli ci confessava ancor di recente), solo quella musica, dacché s’era rivelata al suo orecchio, aveva virtù di aiutarlo a sopportare le umane miserie: e qualunque altra sembrava a lui, ormai, frastuono e «roba da Wagner».
– Ma in qual modo aveva potuto offrirsi quel godimento da buongustaio? – Così:
L’assennato vegliardo, avendo scoperto un bel giorno, nei dintorni della decrepita città fortificata, ov’egli ha dimora, ed entro un secolare parco in abbandono, uno stagno sacro ed antico ombreggiato da grandi alberi – e sul di cui cupo specchio quei miti uccelli scivolavano in dodici o quindici —, s’era dedicato a uno scrupoloso esame delle prode e ad un calcolo delle distanze, badando con particolar cura al cigno nero, sentinella degli altri, che dormiva sperso in un raggio di sole.
Ogni notte, quel cigno vegliava con occhi ben aperti, tenendo una liscia pietra nel lungo roseo becco: ciottolo ammonitore, ch’egli, al più lieve indizio di pericolo per i suoi protetti, con uno scatto del collo avrebbe bruscamente lanciato nell’acque, in mezzo al bianco cerchio dei dormienti. E, al segnale, la truppa, sempre da lui guidata, si sarebbe involata fra le tenebre, sotto i fondi viali, verso qualche remoto giaciglio d’erba o verso la fontana, laggiù, nella quale grigie statue si specchiano, o verso altri rifugi vivi nella memoria.
A lungo Bonomo li aveva osservati, in silenzio: sorridendo loro, perfino. Non sognava, forse, di pascer le orecchie, da dilettante squisito, col loro ultimo canto?
Scarica gratis: Tribolato Bonomo di Auguste de Villiers de L’Isle-Adam.