Pubblicato nel 1878, questo romanzo di Roberto Sacchetti è ambientato nelle campagne del Vercellese, ed è diviso in due parti, entrambe centrate su quanto accade a famiglie di nobili, incapaci di rapportarsi con la nuova società moderna. La prima parte, che dà il titolo al libro, riguarda le “scandalose” vicende di un matrimonio tra un nobile, il conte Emanuele di Peveragno, ed una zingara, la bella Luscià, appena quindicenne.
Si incontrano casualmente e il conte, trentacinquenne, si innamora della sua bellezza e della sua stravaganza, oltre che per il diversivo che porta alla noia che lo affligge. Luscià viene a trovare il conte, e rubacchia qualche ninnolo; lui vuole diventare il suo Pigmalione e si offre di sposarla, di fare di lei una signora. Inizia così un lungo negoziato con il capotribù, Nick, che aveva già trovato uno sposo a Luscià, e che dalla forza della sua posizione contratta in modo da ricavare i maggiori vantaggi.
Finalmente arriva il giorno delle nozze, che si prolunga di baldoria in baldoria fra gli zingari, mentre la nobiltà piemontese rifiuta di partecipare e tiene il conte per matto. Infine gli zingari se ne vanno, lasciando solo la vecchia Nad con Luscià. I due sposi iniziano a viaggiare, Luscià ama gli eventi in cui vi sia folla e viene ammirata per la sua bellezza e le sue stravaganti toilettes, il conte ridiventa un ragazzo e cerca di compiacere la sua sposa con ogni possibile eccesso, teatri, balli, feste, acquisti per ogni capriccio; Luscià diventa il centro della vita sociale dovunque vada.
Anche ritornati a Peveragno, Luscià rimane da una parte docile ai voleri dello sposo, dall’altro lontanissima, in un mondo diverso, tutto suo, e invece di innalzarla al livello sociale che le compete, è il conte ad abbassarsi a quello della zingara.
Ma una unione così male assortita non può durare, e si conclude drammaticamente una sera in cui ritorna lo zingaro Nick…
La seconda novella, Cascina e castello, si svolge nel castello di Ormeto, dove la vecchia contessa sta per morire. Con la sua morte il castello andrà alla famiglia Bellandi, proprietaria della vicina cascina, che l’ha acquistato, lasciandole l’usufrutto, attraverso una serie di liti in tribunale e vendite nel corso di sessant’anni. Mentre si celebra un misero funerale per la contessa, ormai rovinata, il vecchio Bellandi entra nel suo castello e vuole cacciarne l’unica nipote rimasta, Maria. Questa però si ammala, e viene curata dal medico, il nipote Giulio Bellandi: i due giovani diventano amici, ma lo sfratto è sempre imminente. Giulio a questo punto è innamorato di Maria, e la chiede in sposa; lei lo contraccambia, ed accetta. I due giovani si sposano segretamente, ma il vecchio non li perdona, nemmeno in punto di morte. Il futuro del castello è segnato, ma sarà sereno, per i giovani che hanno saputo amarsi e perdonare.
Sinossi a cura di Gabriella Dodero
Dall’incipit del primo racconto Tenda e castello:
Qualche anno fa, un inglese, che aveva sposato una zingara, divorziò con un processo scandaloso, e scrisse anche un libro di memorie, col quale riusciva a cangiare in interesse il ridicolo di cui la sposa l’aveva coperto.
Il processo e il libro fecero rumore grande. Tutti i giornali d’Europa, compresi i nostri, copiarono dai fogli inglesi dei riassunti dell’uno, degli estratti dell’altro, e li ammanirono, come novità mai più udite, ai loro lettori.
Ma il caso di un’unione così bizzarra non è nuovo. Qualcosa di simile, benchè in circostanze assai più gravi, è avvenuto parecchio tempo addietro, e se allora l’avventura non si divulgò con pari fortuna, gli è che nel nostro paese i gazzettieri sono meno solleciti nel ricercare lo scandalo e meno industri nello sfruttarlo.
Scarica gratis: Tenda e castello di Roberto Sacchetti.