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Per molto tempo il re e la regina della Valle degli Aranci erano vissuti tranquilli e contenti; nessuna nube era sorta a turbare la loro pace serena. Fu soltanto quando la regina mise al mondo due gemelle, belle come in quel regno non se n’erano mai vedute, che il re e la regina incominciarono a bisticciarsi per l‘educazione delle due principesse.
Per la strada maestra veniva marciando un soldato: Uno, due! Uno, due! — Aveva sulle spalle il suo bravo zaino e al fianco la spada, perchè era stato alla guerra ed ora se ne tornava a casa sua.
Intorno al giardino c'era tutta una siepe di nocciuoli; al di là della siepe, i campi e i prati, con le mucche e le pecore; nel mezzo del giardino, un bel rosaio in fiore; e a' piedi del rosaio, una chiocciola, la quale dentro non aveva poco, poichè era piena di sè.
Che bellezza, fuori, in campagna! Piena estate: il grano tutto giallo come l'oro, l'avena verde; il fieno ammucchiato già nei prati, e la cicogna dalle lunghe gambe rosse che gli passeggia attorno, chiacchierando in Egiziano... — perchè l'Egiziano è la lingua che le ha insegnato mamma Cicogna. — Di là dai campi e dai prati, ecco i boschi folti e neri; e in mezzo ai boschi, i bei laghi azzurri e profondi. Oh, fuori, in campagna, è una vera bellezza!
Era una casa ricca, una casa felice. Tutti, padroni e domestici e amici di casa, erano contenti ed allegri. Quel giorno, un erede era nato — un figlio maschio; e mamma e bambino stavano benone.
Stammi un po' a sentire.
Sai che in campagna, vicino alla strada maestra, c'è una villa: devi averla veduta anche tu, certo, una volta o l'altra. Dinanzi alla villa c'è un giardinetto, con tanti fiori e una bella cancellata dipinta.
C'erano una volta venticinque soldatini tutti fratelli, perchè tutti fusi fuor dallo stesso vecchio cucchiaio di stagno. Avevano il fucile in ispalla, la divisa rossa e turchina, proprio bella, e tutti guardavano diritto dinanzi a sè.
Faceva un freddo terribile, nevicava e calava la sera — l'ultima sera dell'anno, per l'appunto, la sera di San Silvestro. In quel freddo, in quel buio, una povera bambinetta girava per le vie, a capo scoperto, a piedi nudi. Veramente, quand'era uscita di casa, aveva certe babbucce; ma a che le eran servite?
Lontano lontano, in alto mare, l'acqua è azzurra come i petali del più bel fiordaliso, e limpida come il più puro cristallo. Ma è molto profonda, più profonda di ogni scandaglio; bisognerebbe mettere molti e molti campanili l'uno sopra l'altro per arrivare dal fondo sino alla superficie dell'acqua. E laggiù, nel fondo, vive la gente del mare.