Tag: Aleksandr Sergeevič Puškin
Chi non ha maledetto i maestri delle poste, chi non li ha ingiuriati? Chi in un momento d’ira non ha richiesto loro il libro fatale, per scrivere in esso il proprio inutile reclamo per angherie, villania e negligenza?
Alla fine del 1811, in un tempo per noi memorabile, viveva nel suo possesso di Njenaradovo il buon Gavrila Gavrilovič R. Egli aveva fama in tutto il distretto di ospitalità e di cordialità; i vicini andavano ogni momento da lui a mangiare, a bere, a giocar di cinque copeche al boston
Eravamo di stanza nella cittadina di ***. La vita dell’ufficiale dell’esercito è nota. Al mattino esercitazioni, equitazione; il pranzo dal comandante del reggimento o in una trattoria giudea…
In una delle nostre lontane province si trovava il possesso di Ivan Petrovič Berestov. Nella sua giovinezza egli aveva servito nella guardia, aveva dato le dimissioni al principio del 1797, era partito per il suo villaggio e da allora non ne era piú andato via.
Le ultime masserizie del becchino Adrian Prochorov furono caricate sul carro funebre, e la scarna pariglia per la quarta volta si trascinò dalla via Basmannaja alla Nikitskaja, dove il becchino traslocava con tutta la famiglia.
Un giorno si giocava a carte da Narumov, della guardia a cavallo. La lunga notte invernale passò inavvertitamente; ci si mise a cena dopo le quattro del mattino. Quelli che erano rimasti vincitori mangiavano con grande appetito; gli altri stavan seduti nella loro distrazione davanti alle stoviglie vuote.