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Piegata sul suo piccolo registro, la signorina Giovanna, levatrice, faceva i conti dei suoi proventi mensili. Era, nel pietroso paese di montagna, la sola donna che, oltre la maestra di scuola, guadagnava: anzi, quella che guadagnava di più.
Un sarto aveva un figlio che era nato piccolissimo, non più grande del dito mignolo, e perciò fu chiamato Mignoletto. Aveva però in petto un cuore ardito e un giorno disse a suo padre: «Padre, devo andare in giro per il mondo».
Che stizza per quella nebbia, il signor Bareggi! Gli parve sorta a tradimento proprio per lui, per pungerlo fredda, con punture lievi di sottilissimi aghi, alla faccia; alla nuca, e…
C'era una volta un povero principe, il quale aveva un regno piccino piccino; sempre grande abbastanza, però, per poter prendere moglie; e questo per l'appunto egli voleva.
Veramente, l'andar a domandare alla figliuola dell'Imperatore: «Mi vuoi per marito?» — fu un po' temerario da parte sua.
«Din don, din don!» — si sente risonare dal gorgo della campana, in fondo al piccolo fiume di Odense. Che fiume è questo, tu dici? Ma non v'è bambino, nella vecchia città di Odense, che non lo conosca, perchè esso bagna tutti i giardini dei dintorni, e scorre sotto ai ponti di legno, dalla chiusa sino al molino.
Viaggiavo alla volta di Boston – narrò Cutt-Hardy ai suoi soliti ascoltatori – chiamato da un banchiere il quale era stato vittima di un ingente furto, perpetrato in condizioni misteriosissime.
C'erano una volta cinque piselli nello stesso baccello: erano tutti verdi, il baccello era verde, e perciò credevano che tutto il mondo fosse verde. Sin qui, bisogna dirlo, avevano un po' di ragione.
L’avventura che sto per raccontarvi è la più interessante che mi sia occorsa; perchè in essa poco mancò che io rimanessi vittima d’uno scaltro delinquente… Ascoltate, miei amici. La mattina del 15 gennaio 1898 – anno che segna l’apogeo della mia celebrità – ricevetti la visita d’un signore d’aspetto distintissimo, dallo sguardo intelligente ed acuto, dal sorriso seducente.
Appena entrato, egli mi disse con accento tremante…
Quell’inverno lontano fu nefasto per la mia piccola città di Nuoro. Sebbene bambina, io lo ricordo come non ricordo tempi recenti. Dapprima nevicò per quattordici giorni di seguito; poi, caddero pioggie torrenziali che fecero crollare i muri; infine la difterite, allora chiamata angina, fece strage di bambini.