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Sempre avido, come è natura de' giovani, di nuovi commovimenti, e desioso di attingere ne' luoghi che furono teatro di celebri fatti, quel vigore che talvolta s'estingue nello strettoio delle comuni sventure, quel vigore che in noi si ridesta alla vista della schietta natura, alla rimembranza di grandi avvenimenti…
Eravamo in due sempre piccoli e bastantemente bruttini. Mio fratello aveva un collo lungo sterminato, coperto di pelle grinzosa e sotto a questa gli si vedevano le vene, i muscoli, gli ossi; aveva un testone tutto spelacchiato…
A Salerno – la gente di là se ne ricorda ancora per una canzonatura poetica fattami da un giornaletto spiritoso – io avevo preso un alloggio tra cielo e terra, ma più in là che in qua, per la semplice ragione di essere io amantissimo della quiete…
Quando una passione attecchisce improvvisamente in un essere debole e malato, è capace di divampare in indomabile incendio.
Certe notizie sopravvengono cosí inattese che si resta lí per lí sbalorditi, e dallo sbalordimento pare non si trovi piú modo a uscire se non ricorrendo a una delle frasi piú fruste o delle considerazioni piú ovvie.
Fiorenzo era un bel giovane,dalle forme scultorie, dai lineamenti del volto regolari e gli occhi grandi ed espressivi. Fin da bambino egli s‘era sentito sorgere nell’anima un vero culto per la bellezza, e sua aspirazione costante fu di circondarsi delle cose più belle che esistevano sulla terra.
Sul casotto dell’«Imbarco» ai piedi delle colline, non giungeva ancora il sole. Grandi alberi l’ombreggiavano. Di là dal fiume che balenava immobile, schiarito dall’alba, si drizzavano case luminose, i sobborghi isolati, e su esse pareva già alto mattino.