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Alturano era rinomato un tempo, e lo è ancora, per un certo suo vino bianco, fragrante e dorato: un vino ingannatore, che andava giù liscio come l’olio, ma che a berne qualche bicchiere di più tagliava le gambe e legava la lingua; e, per giunta, faceva veder doppio.
Avete da sapere che nella Cina l'Imperatore è cinese, e che son cinesi tutti quelli che gli stanno d'attorno. Ciò che vi racconterò è avvenuto molti anni or sono: ma appunto per questo la storia merita d'esser sentita, prima che se ne perda del tutto la memoria.
Tien-sin, una vecchia donna che abitava nel Celeste Impero, trovò innanzi alla sua capanna di bambù, appoggiata ad una gran foglia di musa, una bimba appena nata, piccina e bianca come la neve.
Sbalzato per strane vicende di lavoro proprio in fondo all’Italia, mi sentivo assai solo e consideravo quello sporco paesello un po’ come un castigo, – quale attende, una volta almeno nella vita, ciascuno di noi, – un po’ come un buon ritiro dove raccogliermi e fare bizzarre esperienze.
Sui pendii dell’Imalaia, fra Jehun e Bimabur, ƒfra l’immensa e tenebrosa jungla da una parte, ed i verdi altipiani dall’altra, governava il Rajah di non grande importanza del quale vi narrerò l’immenso tesoro. Tesoro infinito, stando a quanto diceva il popolo, perchè il Rajah non aveva fatto che accumulare ricchezze durante la vita sua.
C'era una volta un re così grande, così amato dai suoi popoli, così rispettato dai vicini e dagli alleati, che si potea dire il più avventurato dei sovrani. La sua fortuna era anche confermata dalla scelta fatta d'una principessa non meno bella che virtuosa, con la quale viveva nel massimo accordo. Dalla loro unione una figlia era nata, così colma di grazia che non faceva lor lamentare di non avere una più larga figliolanza.
Per il racconto stranissimo eppure casalingo che mi metto a stendere per iscritto, non mi aspetto né chiedo di essere creduto. Sarebbe pazzia pretenderlo trattandosi di un caso nel quale i miei sensi rifiutano di prestar fede a loro stessi. Eppure matto non sono; e certissimamente non sogno. Ma domani morirò e oggi vorrei liberarmi l’anima di questo peso.