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Masin si stava già dicendo che un inverno in città coi Conti Celano non l’avrebbe piú resistito quando quelli gli tolsero il disturbo.
Una volta, si era nel cuore dell’inverno e i fiocchi di neve cadevano dal cielo come piume, una regina sedeva alla finestra incorniciata di ebano nero e cuciva. E mentre cuciva e guardava la neve, si punse con l’ago un dito e tre goccioline di sangue caddero sulla neve.
Sai la novella del vecchio fanale? Non è gran che; ma, per una volta, si può starla a sentire.
Era un vecchio onesto fanale a olio, che aveva fatto il suo dovere per anni ed anni, e che ora doveva andare in pensione. Pendeva per l'ultima sera al suo posto, e rischiarava la strada. Gli pareva d'essere una vecchia ballerina di teatro, che ballasse per l'ultima volta, sapendo che da domani in poi sarebbe rimasta dimenticata nella sua soffitta.
Certe grosse lucertole giocavano a rincorrersi, agili e snelle, nelle fenditure di un albero, e s'intendevano benissimo, perchè tutte parlavano la lingua delle lucertole.
Un paese lontano dall‘Italia e da Trieste. Roberto ricordava meglio che il paese stesso, la crisi che ce l‘aveva portato. Cioè l‘enorme viaggio. Verona! Un omnibus d‘albergo dalle grandi finestre e anche due specchi adorni che cantavano come il veicolo sobbalzava sull‘acciottolato. Ricordava l‘arrivo e la partenza e non il soggiorno…
La sera di una giornata in barca Masino non s’annoiava mai. E dire che sovente usciva a fare un giretto di mezz’ora con visita a un caffè e fumata.
Una mattina, e sono appunto sette anni – cominciò Cutt-Hardy – io fumavo deliziosamente nel mio salotto, in attesa di qualche bel caso ove impiegare le mie attitudini speculative.
Tutto ad un tratto, senza che nessuno l’annunziasse, entrò nel salotto il signor Cattered, il celebre miliardario che fondò il primo trust.
Abitavano nello stesso sobborgo e ogni sera rincasavano insieme, dalle sartorie ove lavoravano, prima in tram poi a piedi. In tram era un divertimento per tutte: cicaleccio, motteggi, compiacenze d’essere osservate e d’osservare le meno belle di loro; ma nel tratto a piedi seguivano le confidenze d’amore e le espansioni sentimentali; mutava il tono. E l’Ida, la più giovane delle tre, interloquiva di rado; si sentiva a disagio per un misto di timidezza e d’orgoglio.
C'era una volta, all'angolo di una strada, una casa vecchia vecchia. Aveva quasi trecent'anni; e il conto era presto fatto, del resto, perchè la data stava scolpita sotto al terrazzino, incorniciata da un ornato di tulipani e di viticci. Si potevan leggere ancora molte scritte in caratteri antichi, con interi versi.