Laura Orvieto è davvero abile a mettere sotto l’attenzione dei più piccoli e piccole, alle prese con le prime esperienze scolastiche di contatto con la mitologia, la qualità diversa del “tempo mitico” dal tempo storico, attraverso la sottolineatura di tutto quello che oggi non può più succedere.
Nella pagina dedicata all’opera (vedere link in basso) è disponibile la sinossi a cura di Paolo Alberti.
Dall’incipit della prima storia Storia di un bambino che si chiamava Efesto e si chiamava anche Vulcano:
Questo bambino, che si chiamava Efesto e anche Vulcano, è proprio antichissimo. Tanto, che nessuno l’ha mai conosciuto. Ma anche senza averlo visto tutti sanno che era molto brutto. Proprio un mostricino; e quando, appena nato, lo portarono a vedere a sua madre, lei andò su tutte le furie.
«Questo non può essere il mio bambino!» gridò Hera indignata (perché la madre di quel bambino si chiamava così). Quella mamma era grande e maestosa, regina e dea, moglie di un gran re e dio, ammirata e adorata e festeggiata e bellissima (anzi, lei si riteneva la più bella del mondo), e pensare che quel bambino così piccolo e stento fosse suo figlio le faceva orrore.
Scarica gratis: Storie di bambini molto antichi di Laura Orvieto.