L’opera in due volumi di Jean-Baptiste Honoré Raymond Capefigue dedicata alla grande figura di Carlomagno, fu pubblicata in Francia nel 1842 per i tipi di Langlois e Leclercq. Questo primo volume è composto da un’iniziale Lettera intorno al governo e all’amministrazione di Carlomagno, diciassette capitoli e una Ricapitolazione finale sul periodo trattato, detto della conquista (752-814).

Nella narrazione si parte da un quadro delle varie ‘razze’ e territori in cui si va formando la dinastia dei Carolingi: Franchi, Sassoni, Frisoni, l’Italia, l’Impero greco, i Saracini… Vengono descritti l’ordinamento della chiesa e della società, lo stato delle lettere, delle scienze, delle arti e del commercio prima dell’avvento dei Carolingi. Dopo due capitoli dedicati a Carlo Martello e a Pipino il breve, inizia la storia vera e propria di Carlomagno e dei motivi che agevolano la sua politica espansionistica. Dopo la caduta del regno dei Longobardi in Italia, vengono presentate le guerre contro i Sassoni, gli Ispanici e le popolazioni ancora più lontane: i Bavari, i Bretoni…

Questo quadro di conquiste va a formare ciò che Capefigue definisce la ‘epopea della conquista carolingia’, e vengono, nella chiusa del volume, esposte le azioni messe in atto da Carlomagno per il consolidamento dei risultati raggiunti.

Dall’incipit del libro:

Gli annali dei popoli presentano, a rari intervalli di tempo, certi uomini più che tutt’altri famosi, i quali in sè, a così dire, compendiano la civiltà d’un secolo intero, e lasciano, al loro inabissarsi nei tempi, una lunghissima catena di memorie, d’instituzioni e di gloria. Tal fu Carlomagno. Se non che la società dell’ottavo e del nono secolo ancor non era foggiata alle forme generali d’una regolata amministrazione, ed indarno il figlio di Pipino, capo degli Austrasii, innalzarla volle fino alla sua propria altezza, e fondar un impero commisurato alla vasta sua mente, chè la società ricusò di camminar sì veloce, e di secondare lo smisurato intendimento suo.
L’impero d’Occidente, straordinaria creazione, fuor delle consuetudini così dei Franchi come dei Germani, rimase non più che un accozzamento di popoli, posti insieme così ad un tratto dalla conquista, ond’è ch’esso cadde insiem con la testa possente che lo avea fondato. Colà dove Carlomagno avea stabilita l’unità sorse la dissoluzione: l’impero d’Occidente, nato d’un colpo, d’un colpo anche crollò: portentoso parto d’un sol uomo, che seco ne portò il segreto nel sepolcro suo d’Aquisgrana.
L’impero di Carlomagno è come a dire un ponte sterminato e luminoso gittato fra due epoche barbare.

Scarica gratis: Storia di Carlomagno. Volume primo di Jean Baptiste Honoré Raymond Capefigue.