Pubblicato “Storia delle repubbliche Italiane dei secoli di mezzo. Tomo V” di Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi.
Dall’incipit del libro:
“Mentre il governo va incessantemente modificando i talenti, le virtù, l’ingegno e le abitudini dei popoli, scopronsi non pertanto nel carattere delle nazioni certi tratti originali, che i tempi e le circostanze non hanno potuto interamente cancellare. Così gli Spagnuoli e gl’Italiani sembranci essenzialmente diversi. Queste due nazioni, sebbene abbiano un’origine quasi comune, perché formate dalla mescolanza de’ Romani coi Goti; sebbene abitino in climi press’a poco eguali, ed abbiano idiomi vicinissimi che quasi potrebbero dirsi dialetti d’un solo idioma; sebbene ricuperassero quasi nella stessa epoca la libertà e nella stessa epoca la perdessero; sebbene abbiano lungo tempo ubbidito ai medesimi sovrani e tenuta la medesima religione, hanno qualità affatto diverse che li distinguono, e che quasi senza alterazione si sono trasmesse di padre in figlio.”
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