Ricostruisce il periodo che conduce alla Marcia su Roma (ottobre 1922) e le immediate conseguenze politiche: le manovre fatte dai Fasci per ottenere il potere, il ruolo dei quadri locali, e infine l’accesso di Mussolini alla guida del governo.
Farinacci dà rilievo sia alla dimensione organizzativa che a quella simbolica della Marcia, vista come atto culminante della “rivoluzione”: la conquista del potere viene rappresentata come legittima prosecuzione delle azioni squadristiche e come coronamento della lotta contro le sinistre e il vecchio sistema.
Il terzo volume è spesso il più celebrativo: la Marcia e la presa di potere sono raccontate come trionfo inevitabile, minimizzando le ambiguità politiche e i compromessi istituzionali che caratterizzarono la fase.
Dall’incipit del libro:
Nemmeno nelle elezioni del 1921 gli elettori fecero buona testimonianza di civico dovere e di amore al Parlamento, che i votanti non raggiunsero il 57 per cento, superando di poco il numero a cui si era arrivati nelle abominevoli elezioni del novembre 1919. Spiegabile il disamore per una Camera, che, a prescindere dal tradimento contro la gloria della nazione vittoriosa, si era disciplinata in modo (con il sistema della rappresentanza proporzionale) da impedire persino la «tecnica», possibilità di qualsiasi Governo; ma di fronte al dovere civico — che aveva i segni manifesti di una suprema necessità — non è concesso a nessuno di trovare, per tanta diserzione, un motivo più conveniente della paura. Se i fascisti erano là per dare coraggio e assicurare la difesa ai votanti, non potevano tuttavia garantire gli elettori tremuli ed egoisti da un sopruso o da un combattimento improvviso, e gli elettori tremuli ed egoisti non ignoravano che, se erano morti molti fascisti e molti carabinieri, erano stati anche uccisi o feriti molti «spettatori», molti cittadini degni di ogni «rispetto», perchè «neutrali», e, insomma, anche le persone per bene che non avevano mai approvato «tutta questa barbarie». Perchè correre un rischio così grave — dicevano — e mescolarsi nei tafferugli con le canaglie? Le cose non si sarebbero cambiate perchè un onest’uomo se ne stava in disparte, a casa sua.
Scarica gratis: Storia della rivoluzione fascista. 3 di Roberto Farinacci.