All’incontro nazionale promosso dall’Associazione Parlamentare di Amicizia con gli Insigniti al Merito della Repubblica Italiana, istituzioni e rappresentanti della società civile riflettono sul significato del merito e tracciano nuove prospettive di impegno sociale, con la nomina di Lino Banfi a Presidente Onorario

Un momento di confronto e di visione, più che una semplice celebrazione. Gli Stati generali dell’onorificenza civile, promossi dall’APAMRI a Roma, hanno segnato il primo anniversario dell’associazione e rappresentato un’occasione per ribadire il valore del merito come principio attivo della vita repubblicana, capace di generare responsabilità, coesione e partecipazione.

Nel corso dell’incontro, ospitato nella Sala David Sassoli di Palazzo Valentini, delegati regionali e provinciali si sono ritrovati accanto a esponenti delle istituzioni, della magistratura e del volontariato, dando vita a un dialogo articolato sul ruolo degli insigniti al merito nella società contemporanea. L’obiettivo condiviso è stato quello di superare una visione puramente simbolica dell’onorificenza, trasformandola in leva per iniziative concrete a favore delle comunità.

La nomina di Lino Banfi a Presidente Onorario dell’APAMRI ha rappresentato uno dei passaggi più significativi della giornata. Una scelta che intende valorizzare una figura capace di coniugare popolarità, impegno civile e testimonianza di valori positivi, rendendo il messaggio del merito accessibile e vicino anche alle generazioni più giovani.

Nel suo intervento, il Prefetto di Roma Lamberto Giannini ha richiamato il fondamento costituzionale del servizio allo Stato. «L’onorificenza non è un riconoscimento statico, ma un richiamo permanente all’onore e alla fedeltà. Chi la riceve assume un impegno che non si esaurisce con il tempo o con la funzione svolta», ha sottolineato, evidenziando la dimensione etica del merito.

Il presidente nazionale dell’APAMRI Riccardo Di Matteo ha tracciato un bilancio del primo anno di attività. «Siamo partiti nel 2024 con l’idea di creare una rete di persone accomunate non solo da un riconoscimento, ma da una visione. Oggi quella rete sta prendendo forma e guarda al 2026 come a un anno decisivo per l’avvio di progetti strutturati nel sociale e nel volontariato», ha spiegato.

A rimarcare il legame tra istituzioni e Parlamento è stata Carla Giuliano, presidente dei Parlamentari per APAMRI. «Il merito va difeso e promosso anche attraverso scelte politiche e culturali coerenti. Questa associazione può diventare un laboratorio di buone pratiche e di collaborazione interistituzionale», ha affermato.

Nel dibattito è emersa con forza anche la centralità del ruolo femminile nei percorsi di eccellenza. Il Segretario Generale Michele Grillo ha ribadito l’impegno dell’associazione in questa direzione. «Riconoscere il valore delle donne significa riconoscere una parte essenziale del merito civile del nostro Paese. È una linea guida che intendiamo rafforzare con iniziative concrete», ha dichiarato.

Gli Stati generali dell’onorificenza civile si sono chiusi con la volontà di rendere l’APAMRI sempre più un punto di riferimento nazionale, capace di tenere insieme memoria, impegno e futuro. Un percorso che mira a trasformare il riconoscimento individuale in responsabilità collettiva, nel solco dei valori della Repubblica.