Nel 1906 Luigi Barzini era inviato del “Corriere della Sera” alla conferenza di Algesiras, in cui le potenze europee discussero la crisi diplomatica tra Francia e Germania riguardante il Marocco. Stanco dell’attività di corrispondente alla caccia dei diplomatici, per carpire dichiarazioni spesso banali o menzognere, decise di abbandonare la città spagnola e recarsi in Marocco per vedere di persona e descrivere ai propri lettori la realtà del Marocco. Il libro, pubblicato l’anno successivo, è un vivido resoconto delle usanze, dei paesaggi e della storia di un paese affascinante e misterioso, che Barzini descrive con curiosità, ironia e senso critico (e una buona dose di complesso di superiorità). Il libro è arricchito da 150 illustrazioni da fotografie, che mostrano le scene della vita quotidiana, le architetture e i personaggi del Marocco di inizio Novecento.
Sinossi a cura di Claudio Paganelli
Dall’incipit del libro:
Mentre lasciavo Tangeri alla testa della mia carovana, le bandiere bianche s’issavano sulle antenne dei minareti per annunziare ai fedeli l’ora della terza preghiera — l’ora del dhohor la quale scocca “quando l’ombra delle cose è di un quarto più corta della loro lunghezza„. Per essere più chiari diciamo che era circa l’una e mezza del pomeriggio.
Avevo deciso di partire alle otto; cominciavo dunque il viaggio con più di cinque ore di ritardo — molte per un paese che non ha ferrovia.
La mattinata se n’era andata tutta per gli ultimi preparativi, i quali principiano quando ogni cosa è pronta, e non finiscono mai. C’è sempre qualche dettaglio dimenticato nell’allestimento d’una carovana che si dispone ad un viaggio di qualche mese nell’interno del Marocco, e che deve portarsi tutto, compreso il carbone.
Scarica gratis: Sotto la tenda di Luigi Barzini.