IUCPer i suoi 70 anni la Istituzione Universitaria dei Concerti (IUC) regala al pubblico una stagione straordinaria, che compendia tutte quelle caratteristiche che l’hanno resa speciale nel panorama musicale italiano: le idee nuove, la scoperta dei giovani talenti, le proposte coraggiose.

È stata la prima a portare il jazz in una stagione classica fin dagli anni ’50 e ha fatto debuttare a Roma, quando erano ancora sconosciuti, compositori e interpreti destinati a un grande avvenire.

Ecco gli highlight della stagione del settantesimo anniversario. Prestigiose le inaugurazioni: l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia con Alexander Lonquich e Concerto Italiano di Rinaldo Alessandrini.

Dai club più cool di New York il clarinettista David Krakauer e la sua band, Avi Avital, il virtuoso che ha dato al mandolino una nuova vita, Peppe Servillo con i solisti dei Berliner Philharmoniker, Peppe Barra, Igudesman and Joo.

Due debutti di lusso come Yundi Li e Kolly d’Alba, per la prima volta a Roma. I grandi ritorni di Viktoria Mullova con l’Accademia Bizantina, Andrea Lucchesini, Fazil Say, Tallis Scholars e Les Percussions de Strasbourg. L’addio alle scene dello Hilliard Ensemble. E poi Beethoven col Quartetto di Cremona e col trio Rachlin-Harrell-Zuo, Progetti speciali come «i 100 anni di Charlot» con le musiche dal vivo, “Nove colori in nove movimenti”, “Musica sull’abisso”, “Musikautomatik”.

17 prime esecuzioni in Italia o a Roma. 36 concerti… cinque in più rispetto allo scorso anno! Un aumento significativo, soprattutto in questi tempi: più della crisi possono la forza delle idee e il costante favore con cui il pubblico segue le nostre proposte.

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Visita il sito IUC per saperne di più: http://www.concertiiuc.it/.