Questo romanzo storico, forse l’opera più riuscita e nota di Pitta, ambientato tra il 1266 al 1269, ricorda la tragica caduta della città di Lucera, quando i rivoltosi assediati nella città pugliese dovettero soccombere per fame all’assediante re Carlo d’Angiò.
Nella pagina dedicata all’opera (vedere link in basso) è disponibile la sinossi a cura di Paolo Alberti.
Dall’incipit del libro:
— C’è?
Questo soltanto disse colui che, sbucato improvvisamente da dietro alcuni cespugli nella radura, si avanzava ora dinoccolato verso i tre uomini sdraiati ai piedi di una grossa quercia. Lo seguiva un atticciato contadino, che si guardava attorno con una meraviglia attenuata da una certa cupa tristezza che gli si leggeva nel viso adusto.
— Sì, o almeno così mi pare – rispose sbadigliando uno dei tre, dando appena un’occhiata al contadino. E soggiunse, quasi senza curiosità: – Che razza di pesce ci porti. Locco-locco?
— Te lo dirà lui – replicò brevemente il nuovo venuto. – Adesso vado a vedere se c’è Drigo, che lo interrogherà.
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