Il poema sinfonico Russia ebbe origine come “Seconda Overture su temi russi”, e fu eseguito per la prima volta nel 1864. Fu poi revisionato e pubblicato nel 1869 con il titolo di “Immagine musicale: 1000 anni”, e negli anni 1880 furono apportate ulteriori leggere modifiche. Balakirev raccolse personalmente i tre canti popolari utilizzati, durante un’escursione sul fiume Volga nel 1860, e riuscì a infondere loro un’autenticità raramente eguagliata e mai superata da altri compositori russi.

Un lento tema evocativo, in modo dorico trasposto (“Non era il vento”) viene utilizzato come introduzione ed epilogo, mentre due temi di danza veloci sono impiegati nell’Allegro moderato principale, in forma sonata. “Non era il vento” evoca un senso di antichità epica, ed è felicemente ripetuto e sviluppato in contesti diversi, in un modo che sarà poi ripreso da Čajkovskij nella versione originale del primo movimento della sua seconda sinfonia, fortemente influenzata da quest’opera. I due temi di danza popolare — uno in modo maggiore, l’altro in modo minore — sono collegati da una variante di “Non era il vento”, che ricompare combinata con essi nella sezione di sviluppo, risultando così completamente integrata nella struttura in modo da offrire una soddisfazione intellettuale quanto poetica. Una nuova melodia originale arricchisce il materiale, comparendo verso la fine dell’esposizione e nella ripresa.

L’opera si conclude come era cominciata, ma con l’aggiunta del tema della prima danza, ingegnosamente integrato nelle ultime battute lente. Il risultato è una sorta di magia, che dura solo un istante prima che la sua elusiva fragranza sonora svanisca. L’immaginazione creativa dimostrata da Balakirev è di prim’ordine, e aveva pienamente ragione di essere orgoglioso di questa composizione.

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