«L’idea di questo libro nacque in una mattina di febbraio sotto un tiepido sole che faceva fendere le scorze dei ramoscelli e metteva come un impalpabile velo azzurro sui palazzi romani. […] E all’improvviso il ricordo di passeggiate lontane mi si affacciò al pensiero e molti di quei luoghi si adattarono a quelle tali donne, in quelle tali ore del giorno, come io un tempo avevo veduto o sognato. Nessuna città, al pari di Roma, si offriva a questo giuoco del sentimento.»
Così scrive il fiorentino Angeli nell’introduzione al volumetto, grazioso Baedeker sentimentale, nel quale traspare in ogni pagina l’amore per la città che lo ha ospitato fino dalla prima adolescenza. Per Angeli Roma è la patria del cuore, delle meraviglie dell’arte, dei paesaggi soffusi e delle estati roventi, ma anche dell’eleganza e dello stile.
Naturalmente, inevitabilmente molte cose sono cambiate nella città e non tutti i luoghi raccontati da Angeli sono rimasti come nel 1900, anno in cui venne dato alle stampe questo tascabile, pubblicato dall’Editore Enrico Voghera nel 1900 nella ‘Piccola collezione Margherita”. Eclatanti sono le differenze intervenute nella zona di Porta Portese, in quella di Prati di Castello, nella Val Crescenza o lungo il Tevere (i muraglioni, iniziati dopo il 1870, vennero terminati solo nel 1926) e nei pressi del porto di Ripa Grande. La cementificazione in molti casi ha spazzato via paesaggi che per Angeli erano ancora luoghi di passeggio, in altri, pochi, migliorato condizioni di degrado come nei Prati di Castello. Altri luoghi però, alcuni ancora straordinariamente romantici, sono rimasti pressoché immutati e meritano ancora di essere vissuti, così come era capace di viverli e di goderli Diego Angeli.
Tuttavia, al di là del contenuto, questo libriccino è assai notevole per il suo aspetto, cosa che ovviamente, in un ebook, è poco rilevabile, non avendo qui l’intenzione di fare una copia anastatica (non è questo lo scopo di Liber Liber). Roma sentimentale appartiene a pieno titolo ad una sorta di genere detto fototesto e viene considerato il primo del genere apparso in Italia. Il primo esempio in assoluto, in Occidente per lo meno, è ritenuto il romanzo Bruges-la-Morte (1892) del poeta e giornalista simbolista belga Georges Rodenbach (1855 – 1898), pubblicato prima a puntate ne «Le Figaro», poi in volume da Flammarion.
Scrive Rodenbach nell’avvertenza al suo volume:
«Dans cette étude passionnelle, nous avos voulu aussi et principalement évoquer une Ville, la Ville comme un personnage essential, associé aux états d’âme, qui conseille, dissuade, détermine à agir.
«Ainsi, dans la réalité, cette Bruges, qu’il nous a plu d’élire, apparaît presque humaine… Un ascendant s’établit d’elle sur ceux qui y séjournent.» (Bruges-la-Morte, Paris, Flammarion, 1998 p. 49).
Con Roma sentimentale, sono chiare le affinità. Lo spirito di rendere una città, animata dai sentimenti, impreziosita da luoghi ideali per i convegni d’amore è perfettamente nello spirito di Angeli. Bruges-la-Morte ebbe una straordinaria fortuna anche in Italia e sicuramente Angeli, persona colta e dell’ambiente crepuscolare a cui apparteneva il poeta belga, lo lesse, ovviamente in francese, e lo apprezzò.
La prima traduzione italiana di Bruges-la-Morte, a cura di Fausto Maria Martini, venne pubblicata (1907) da Enrico Voghera, lo stesso editore che sette anni prima aveva pubblicato Roma sentimentale. Chi altri lo avrebbe potuto stampare, se non un editore già molto sensibile a quest’idea innovativa di fototesto? Le immagini, come indicato nel frontespizio, sono di A. Ducros, Giuseppe Primoli e altri, con un passaggio all’incisione, eseguita da Ernesto Ballarini, importante incisore bolognese, passaggio che permise di usare nel volumetto la stessa carta per testo ed immagini.
Con il termine ‘sentimentale’, poi, è inevitabile l’associazione al A Sentimental Journey through France and Italy (1768) di Laurence Sterne, il piacevole romanzo tradotto in italiano da Ugo Foscolo, dove ‘sentimentale’ è il viaggiatore che aborre le rotte consuete, che cerca i luoghi segreti, che vaga senza meta, fidando solo nei sentimenti che l’anima gli suggerisce. Così era per Angeli, salvo che oggi tanti dei luoghi segreti da lui suggeriti sono ormai ben poco segreti.
Un piccolo ma prezioso volume da non perdere, quindi, questo Roma sentimentale di Angeli.
NOTE:
- Volentieri citiamo Andrea Cortellessa, dell’Università di Roma Tre, per l’articolo Come comincia la storia (in Italia): ‘Roma sentimentale’ di Diego Angeli, 1900, «Versants», (2021), 68, 2.
- In caso di riproduzione di tutto o parte di questo testo, si prega cortesemente di citarne l’autrice e Liber Liber.
Sinossi a cura di Claudia Pantanetti, Libera Biblioteca PG Terzi
Dall’incipit del libro:
L’idea di questo libro nacque in una mattina di febbraio sotto un tiepido sole che faceva fendere le scorze dei ramoscelli e metteva come un impalpabile velo azzurro sui palazzi romani. Io ero andato alla galleria Corsini, per quella caratteristica via della Lungara che ha visioni inaspettate di bellezza antica: vecchie strade romane chiuse tra i muri altissimi degli orti conventuali e piccole case settecentesche adorne di stucchi bizzarri e scalinate meravigliose sui cui gradini sconnessi vegetano timidamente le erbe, e chiese abbandonate dove solitari incensi finiscono di velare le pitture ignote. Le strade erano bianche, i cristalli delle case avevano barbagli argentini, negli angoli dei palazzi sotto gli architravi delle finestre, tra gl’intervalli delle decorazioni, dovunque uno spigolo o una curva gettavano l’ombra, si addensava un colore azzurro pieno di misteriose trasparenze. L’aria era già calda: un languore indefinibile ondeggiava su quei colori primaverili. A volte un colombo candidissimo si abbatteva in uno dei giardini chiusi o un passero cantava da un folto d’ellera o un arancio maturo luccicava da un ramo oltre la muraglia. Di tanto in tanto passava una carrozza chiusa con qualche signora avvolta nelle pelliccie, coperta dai sontuosi mantelli invernali. Si vedevano balenare i pallidi profili conosciuti sul fondo cupo della carrozza, quelle bocche dolenti o scherzevoli, quei capelli fulvi o bruni, quegli occhi languidi o imperiosi tante volte ammirati.
Scarica gratis: Roma sentimentale di Diego Angeli.




