Prendete un dj innamorato dell’hip hop della costa Est e dategli carta bianca sulle produzioni, sugli scratch, sui synth, i campionamenti, sul funk, sui rullanti e le casse. Aggiungete una crew al completo che risponde al nome di Personaggi scomodi fornendoli di taccuino, penna e microfono. Aggiustate con l’etichetta indipendete MoodMorning e il gioco è fatto.

Il risultato che ne esce è “MoodMorning meets Stoppa 247”, ovvero otto tracce indelebili di puro talento boom up tutte prodotte dal dj pesarese Stoppa e cantante dalla Ps equip al completo. Gente vogliosa di uscire dall’ombra questi tizi dei Personaggi Scomodi, ma senza allontanarsi troppo dalla vecchia scuola. Innovano, certo, con le metriche, le sonorità e i giochini di parole, ma il groove e l’anima ce l’hanno ben ancorata alle radici. Non sono scimmioni con catenacci al collo che millantano trascorsi criminali, non guidano macchinoni con i vetri oscurati, non sventolano in aria ipotetiche pistole. Insomma, è gente che fa storytelling nel più semplice e genuino dei modi, con le rime. E pace a chi viene “da Bogotà in aereo con il peso sullo stomaco” e pensa che “la vita è una puttana”.

L’album, scaricabile in free downloading, come dicevamo, si compone di otto tracce, tutte prodotte da Stoppa, su cui si avvicendano Koki (Megastress), Fobia (Golden Age), Kaino & Ares (Gandhi), Pest (Giardino Zen), Ares in solo (Private Debt), Koki, Amon & Fobia (Scuolabus), Lato oscuro della costa (’99), per chiudere con Ares, Kaino e Pest in Non si misura. Più che un blocco narrativo unico il disco è un biglietto da visita, impreziosito dai “vecchi amici” Lato oscuro. Parlano di sè ma non si chiacchierano addosso: si raccontano. E la storia, traccia dopo traccia, è quella di chi c’ha provato a “vivere di hip hop”. Anche se la narrazione della favola è dura, complicata, disseminata di ostacoli e delusioni. “Ok l’impegno, ma qui ci vuole predisposizione come col disegno”. Traduzione da scuolabus: c’è una storia, c’è una via, c’è uno stile. Occhio a fare le brutte copie d’Oltreoceano che sulla strumentale conta il talento. “Non si misura” chiude l’album e, contemporaneamente, fa anche da manifesto. Continueranno a suonare questi qui della Ps equip, proseguiranno a cantare e a spingere l’originale boom up dall’underground fino ai nostri stereo.

“Cavalco il mio bisogno di riscatto, distratto da qualche mio sogno infranto”.