(voce di SopraPensiero)

 

Intorno al 1800 cominciò ad essere conosciuta in Italia la scoperta di Jenner, l’utilizzo del metodo dell’innesto vaccino per combattere il vaiolo, che mieteva allora tante vittime. Questa scoperta fondamentale incontrò accanite opposizioni, ma il dottor Agostino Pagani ne comprese l’immensa importanza e si impegnò a sostenerla, divulgando i risultati ottenuti con questo metodo.
Nel 1801 stampò il Ragguaglio senza nemmeno riportare il suo nome in copertina, inserendolo solo qualche pagina dopo nella dedica della propria «Operetta» al nobile benefattore Conte Caratti, «benemerito Promotore», fra l’altro, «della Vaccina in Friuli».
Vi descrive i successi e anche qualche sconfitta, sempre analizzando l’andamento della malattia nei pazienti con scrupolo scientifico. Alcune pagine del diario che il medico teneva, ci riportano un bollettino quasi quotidiano sullo stato dei suoi malati. Altre pagine elencano, con legittima soddisfazione, le tante persone che si erano accostate con fiducia a questa nuova scoperta medica. Era l’inizio di una nuova epoca nella storia della medicina.

Sinossi a cura di Luigi Feruglio e Catia Righi

Dall’incipit del libro:

Per esprimere la malattia, che si sviluppa nella specie umana dipendentemente dall’azione del virus, che si trae da pustole osservate sulle mamme, e capezzoli delle vacche, nella Contea di Glocester i Paesani si servivano della parola Cow-pox, vajuolo di vacca. Jenner non alterò punto questa denominazione.
Pearson non ritrovando alcuna rassomiglianza fra il vajuolo, e la malattia, di cui si parla, giudicò bene di rettificare la denominazione sostituendo alla parola Cow-pox quella solamente di Vaccina. Questa denominazione viene adottata dalla maggior parte degl’Inoculatori.
Il Dott. Jenner nella sua prima Opera ora indicata asserisce, che la Vaccina non sia originaria nelle Vacche, ma che venga loro comunicata dai cavalli infetti di malattia, che gl’Inglesi chiamano the grease, o greasy heels; e che i Francesi traducono Javart, e gli Alemanni Mauke. Crede il celebre Autore, che i Mandriani, governando i cavalli, lordino talvolta le loro mani nel virus del Javart, e lo attacchino alle vacche quando le mungono. In una lettera 26. Marzo 1800. scritta a Odier P.r in Ginevra dice di avere delle prove positive, che la Vaccina venga dal Javart. Dott. Tanner Chirurgo Veterinario Inglese asserisce parimente4 di avere prodotto la Vaccina in una vacca colla materia del Javart.
Sono di contraria opinione Pearson, Coleman, Voodwille, Ingenhousz, Hunter, e molti altri, ai quali non è mai riuscito colla materia del Javart di produrre pustole nelle vacche. Essi pure appoggiati alle loro esperienze dirette discordano dal sentimento di Turner, il quale immaginò5, che la Vaccina traesse origine dal contagio vajuoloso, e del medesimo non fosse che una modificazione.

Scarica gratis: Ragguaglio della vaccina in Friuli nell’anno 1801 di Agostino Pagani.