 Raimundo, Raymond, Raimon. Paniker, Panikker, Panikkar. Raimon Panikkar, filosofo catalano scomparso lo scorso anno, ha cambiato molte volte nella sua vita nome e cognome. A volte ha cambiato idea. Ha scritto originariamente in almeno 6 lingue diverse (spagnolo, catalano, tedesco, francese, inglese, italiano: «non ho una lingua madre», diceva sovente). Ricostruire l’arco del suo pensiero e della sua biografia – compito messo a punto da Victorino Perez Prieto, teologo spagnolo, nel suo importante lavoro dal titolo Raimon Panikkar. Oltre la frammentazione del sapere e della vita (ed. Mimesis, 2011, traduzione dallo spagnolo di Alessandro Calabrese e Patrizia Morganti) – non dev’essere stato facile. Ma evidentemente Perez non è stato spaventato dall’entità dell’impresa, già temprato dalla messa a punto della monumentale Bibliografia panikkariana, visibile per esteso presso il sito internet del Centro Interculturale Raimon Panikkar Italia (www.cirpit.org).
Raimundo, Raymond, Raimon. Paniker, Panikker, Panikkar. Raimon Panikkar, filosofo catalano scomparso lo scorso anno, ha cambiato molte volte nella sua vita nome e cognome. A volte ha cambiato idea. Ha scritto originariamente in almeno 6 lingue diverse (spagnolo, catalano, tedesco, francese, inglese, italiano: «non ho una lingua madre», diceva sovente). Ricostruire l’arco del suo pensiero e della sua biografia – compito messo a punto da Victorino Perez Prieto, teologo spagnolo, nel suo importante lavoro dal titolo Raimon Panikkar. Oltre la frammentazione del sapere e della vita (ed. Mimesis, 2011, traduzione dallo spagnolo di Alessandro Calabrese e Patrizia Morganti) – non dev’essere stato facile. Ma evidentemente Perez non è stato spaventato dall’entità dell’impresa, già temprato dalla messa a punto della monumentale Bibliografia panikkariana, visibile per esteso presso il sito internet del Centro Interculturale Raimon Panikkar Italia (www.cirpit.org).
Victorino è un amico. Siamo fianco a fianco nel comitato di redazione del Cirpit. Ma non è per questo che dico un gran bene del suo libro, anzi parlarne mi richiede una fatica maggiore, un raddoppiato sforzo di rigore e di onestà. Dico che è un libro destinato a restare, nell’ambito degli studi panikkariani, per tanti motivi: per l’agilità con la quale l’autore si muove nell’ambito della produzione del filosofo e della letteratura secondaria, componendo un intreccio di grande pregevolezza e leggibilità (peccato solo per i frequenti refusi); perché non credo esista al mondo (certo non in Italia) un quadro della biografia di Panikkar e della sua famiglia tanto dettagliato e sistematico (in cui c’è spazio per dettagli riguardanti lo screzio e la riappacificazione con il fratello Salvador, o il contributo di Panikkar all’azienda di famiglia, che contribuiscono a formare una più completa immagine personale di questo pensatore atipico); per la riflessione dedicata alle influenze sul pensiero di Panikkar dei maggiori autori occidentali e orientali, classici e moderni (Nicola Cusano, Schleiermacher, Jacobi, Heidegger, Teilhard De Chardin, Zubiri, Sankara); per l’attenzione rivolta soprattutto al Panikkar «uomo di scienza» e al «primo» Panikkar (probabilmente non è possibile parlare di una vera e propria svolta nel pensiero di Panikkar: tuttavia Perez documenta con acribia l’evoluzione del pensiero del filosofo sui grandi temi della sua speculazione, dal «neotomismo conservatore» al dialogo intrareligioso riassunto nella celebre frase: «sono partito cristiano, mi sono scoperto hindu e sono ritornato buddhista, senza aver mai cessato di essere cristiano»).
Sottolineando che il punto forte del libro, come c’era da aspettarsi da un teologo come Perez, è la parte dedicata alla teologia di Panikkar, fondata sull’unità che intende ricreare con la filosofia – al di là di ogni separazione che il tempo ha introdotto fra le due. Intento che investe tutti i saperi, filosofia, teologia, scienza, mistica, chiamati a convergere – non certo in una sintesi comune – ma in una ricerca comune che faccia del dialogo il metodo per eccellenza.
Il volume si chiude con un ampio Dizionario ragionato dei concetti e dei neologismi di Panikkar (tra i quali figurano ad esempio i termini «teofisica», «tecnocronia», «tempiternità», «ontonomia») e un Glossario dei termini sanscriti. Con la Presentazione del curatore dell’edizione italiana, Alessandro Calabrese, e il Prologo di Raimon Panikkar.
V. Pérez Prieto, Raimon Panikkar. Oltre la frammentazione del sapere e della vita, ed. Mimesis, 2011, pp. 221, euro 18.
 
            