In questo breve scritto il filosofo Piero Martinetti espone le ragioni della grande diffusione delle scienze occulte e ritiene che esse siano viste come un mezzo facile per risolvere i problemi più oscuri grazie a un’abile ciarlataneria e a un gran numero di personalità elencate dall’autore.

Martinetti divide le scienze occulte in scienze divinatorie, che estendono il sapere in una sfera supernormale, e in scienze magiche che portano l’uomo ad agire in comunione con spiriti extraumani. Vengono citate come scienze divinatorie la fisiognomica, la grafologia e la chiromanzia, e in senso più proprio, l’astrologia, che ha un suo valore se si pensa il mondo come un organismo vivente.

Il filosofo poi espone le divinazioni dei segni interiori, ovvero il sentire cose future o lontane per mezzo di sogni, telepatia e precognizioni. Martinetti ritiene che questi fenomeni rivelino stratificazioni dell’io e cita Hegel che li ritiene risalenti a un momento della psiche precedente la nascita della coscienza che contrappone io e non io. Il filosofo conclude che queste esperienze non hanno valore filosofico in quanto solo la coscienza dell’eterno è una conoscenza superiore.

Sinossi a cura di Michele De Russi

Dall’incipit del libro:

Il favore di cui godono attualmente le scienze occulte autorizzerebbe oggi ancora la domanda che muoveva nel marzo 1790 L. E. Borowski ad E. Kant: donde viene questa mania e quale sarebbe il mezzo di rimediarvi? E la risposta sarebbe anche sempre la stessa: causa di questa mania e veicolo della sua trasmissione è la pseudocultura delle classi che si dicono colte, le quali credono con questo facile mezzo di risolvere i più oscuri problemi intorno ai quali si sono affaticati e si affaticano ancora i filosofi. Essa è stata favorita da un’abile ciarlataneria interessata e oggi specialmente da un’accorta speculazione libraria, che sfrutta il bisogno di religiosità e di superstizione, sempre vivo nell’umanità: lo stesso bisogno che ha fatto sorgere in altri tempi ed in altre sfere la maggior parte delle sette religiose e recentemente ancora presso di noi la religione spiritica, il sansimonismo e la teosofia. Vi è sovente all’inizio dei movimenti religiosi qualche cosa di torbido e d’interessato: il P. Lammens, uno studioso di storia islamica, ha potuto porsi la questione: Maometto è stato sincero?. Che Joseph Smith, il fondatore del mormonismo sia stato oltre che un ispirato, un abile ciarlatano, non vi è nessun dubbio. Fin dove giungeva la sincerità e dove cominciava l’impostura nel p. Enfantin, il papa del sansimonismo? Tutte le sue prediche sul sacerdozio della donna miravano in realtà a ristabilire a profitto suo l’antico «droit du seigneur » sulle donne dei suoi accoliti.

Scarica gratis: Occultismo e divinazione di Piero Martinetti.