Novella indiana.
di
Guido Nelli
tempo di lettura: 4 minuti
Un uomo guardava fissamente nel Gange senza che il rumore dei carri che passavano per la via valesse a riscuoterlo.
— Ecco là un uomo — (dissero i carrettieri) — che aspetta che il pesce gli balzi in bocca dal fiume, bell’e cotto!
— E andarono oltre ridendo. Ma non avrebbero riso se avessero saputo ciò che si agitava proprio allora nel capo di Gohur-il-soldato. Le onde si accavallavano e trascorrevano tumultuando; e Gohur con gli occhi fissi su loro meditava come più sicuramente potesse uccidere l’imperatore.
Un capo delle tribù montane era sceso precipitoso co’ suoi nella pianura; aveva in pochi giorni sconfitte le schiere del re, l’avea fatto prigione, erasi impadronito della capitale. Ed ora, fattosi proclamare imperatore, sedevasi sul trono dell’India e signoreggiava. Gohur aveva veduto il suo re combattere nella prima fila animoso, l’aveva veduto cadere coperto di ferite, e, stretto in catene, l’avea poi visto pallido e smarrito seguire nel suo trionfo il giovane usurpatore. Né mai era venuta meno in lui una fede alta e sicura; le ore del malvagio eran contate, ed egli l’avrebbe visto ruinare tanto più precipitosamente quanto più velocemente erasi innalzato.
In questo pensiero a mano a mano il buon soldato si era acceso per modo che avea finito col credersi predestinato ad una grande impresa. Si armerebbe d’un pugnale; si mescolerebbe travestito alla folla de’ curiosi; e, quando l’imperatore muovesse per andare al tempio, lo assalirebbe e ucciderebbe chiamando il popolo a rivolta e a libertà. Che direbbe il suo vecchio re quando egli sarebbe accorso a lui e gli avrebbe restituita insieme la luce del giorno e la corona?
Le onde del fiume seguitavano a passare, sempre torbide e sempre sonanti. Ma Gohur aveva già pensato abbastanza. Si alzò e si mise in via verso la città.
Il giorno dopo, la via principale era tutta adorna di fiori e gremita di gente. Si celebrava una nuova vittoria del giovane imperatore, e non v’era uomo che non si affollasse per vederlo passare nello splendore del suo trionfo. Gohur aspettava ansioso e commosso; ma fortemente risoluto e pronto a tutto.
Quand’ecco un grande urlo suona in fondo alla via, e si propaga sempre maggiore con un tumulto come di mare in tempesta. — L’elefante! l’elefante! — grida la gente fuggendo; e il grido e il vedere inoltrarsi terribile e velocissimo un immenso elefante, è tutt’uno. La folla si apre, si accalca lungo le case; e la nera mole sempre s’appressa ergendo la proboscide con spaventosi barriti. Un bambino è ancora in mezzo: confuso, spaurito, non sa dove rifuggirsi, come salvarsi; in quella sua furia incomposta incespica, e cade. L’elefante è lì a due passi: un minuto ancora, e la zampa pesante schiaccierà quel corpicino. Urlano, pazzi di terrore, i presenti; nessuno si muove. Ma un uomo a un tratto si spicca, correndo a gran furia, da un lato; ghermisce il bambino; son salvi tutti e due!
La gente li circonda: e chi può dire qual fu la sorpresa di chi riconobbe in quel generoso l’imperatore stesso? Il quale per vedere da vicino che pensasse il popolo di lui, entrato nascostamente nella città, ora si godeva travestito le chiacchiere dei sudditi che l’attendevano in ben altro aspetto. Gohur si fece innanzi; piegò a terra il ginocchio, e parlò.
— Signore, egli disse, non sono ancora pochi istanti, io voleva ucciderti, perché tu mi hai ferito e imprigionato il mio re vero, e gli usurpi ora il trono come gli togli la libertà. Ma salvare la vita val molto più che toglierla. Tu sei migliore di me. Uccidimi: è giusto che io muoia.
— E perché, rispose l’imperatore, dovrei io ucciderti? Chi ha il coraggio di confessare il suo delitto così arditamente e nobilmente come tu, non merita morte ma premio. Sii una delle mie guardie, e servi me con quella devozione e quell’amore che avesti pel tuo signore.
Gohur ebbe poi occasione di salvare la vita in battaglia a chi a lui aveva concessa la vita. Ed è ora proverbio nell’India: Meglio è dar la vita che toglierla!
Fine.
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QUESTO E-BOOK:
TITOLO: Novella indiana
AUTORE: Guido Nelli
DIRITTI D'AUTORE: no
LICENZA: questo testo è distribuito con la licenza specificata al seguente indirizzo Internet:
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TRATTO DA: Giornale per i bambini / diretto da Ferdinando Martini ; [poi] da C. Collodi. – Roma : [Tipografia del Senato], 1881-1883.
SOGGETTO: JUV038000 FICTION PER RAGAZZI / Brevi Racconti
Audiolibro realizzato all’interno del progetto Libro Parlato in collaborazione con l’associazione “Leggere Per…” e gli alunni del liceo musicale Palizzi di Napoli. Voce di Alessia Di Palma.