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Nel 1911 Cordelia pubblica questo libro per bambini, in una edizione riccamente illustrata da Edoardo Dalbono. E in queste cinque fiabe compaiono, come è facile immaginare, principi e principesse, fate e orchi, animali parlanti, fanciulli coraggiosi e fanciulle modeste, a cui arriderà una sorte fortunata dopo molte peripezie. Il “Corriere della Sera”, per opera della Marchesa Colombi (pseudonimo di Maria Torelli-Viollier) recensì al suo apparire il libro con queste parole:
“O ragazzi, ci ripensate qualche volta, ora che sapete leggere e leggete il “Corriere”, a quel mondo fantastico e bello, di fate e di maghi e orchi paurosi e di palazzi incantati e di trasformazioni stupefacenti, di cui vi si narrava quando eravate piccini piccini? Bel mondo, nevvero, dove i sogni della speranza non erano frenati dal prosaico limite del possibile!
Io sono certa che non solo ci pensate, ma lo rimpiangete, e quando siete uggiti dalle lunghe giornate alla scuola, dai compiti difficili, dalle lezioni che martellano il cervello, nelle ore di ricreazione e di riposo, dite nel vostro cuore: ‟Oh se qualcuno mi raccontasse ancora una bella storia di fate!„ E vi tornano alla memoria quei viaggi meravigliosi traverso lo spazio sul dorso d’una chimera o d’un ippogrifo, quei paesi ignoti scoperti ad un tratto, colle mense apparecchiate con ogni sorta di grazia di Dio, e quelle orrende scosse di paura dinanzi all’appetito mostruoso dell’Orco, e la gioia paradisiaca di sgusciargli di mano per opera di qualche delizioso incanto, che, per giunta, largisce un regno e magari una bella sposa, sbocciata fresca fresca fuori da una noce o da un arancio….
Per fortuna, delle fate e dei maghi ce ne sono ancora, ragazzi, e, poichè sapete leggere, essi preparano tutto un regno fantastico e bello, nel quale le menti stanche dei primi passi nella vita seria, possono trovare le soddisfazioni dell’inverosimile.
Questo regno delle fate ci fu rivelato prima da una gentile, spiritosa, intelligente fata, che si chiama Cordelia, la quale, per soverchio amore dei bambini curiosi di questo mondo, ha già commesso una quantità d’indiscrezioni sulle cose che accadono nel mondo della fantasia. Ma le ha commesse sempre con tanto garbo letterario, e con tanto buon volere, che neppure la severità dell’Orco sarà tanto feroce da volerla punire.
A questa fata graziosa se ne aggiunse un’altra, punto graziosa, tutta di ferro, sbuffante, stridente, febbrilmente attiva, che si chiama la macchina tipografica, la quale delle rivelazioni della fata Cordelia ha fatto in fretta e in furia tante copie, quanti possono essere i bambini annoiati, che sanno leggere, per divertirli. E perchè la lettura fosse interrotta da un nuovo diletto, e perchè i fatti meravigliosi apparissero più chiari, intervenne un mago, il mago delle marine, Edoardo Dalbono, e colla matita che gli fa da bacchetta magica, fermò tra i fogli, al loro passaggio, uccellini azzurri, principi e principesse ed orchi, e re, e tigri, e serpenti e palazzi incantati, tanto che quel Regno delle fate, colla sua storia, rimane impresso nella mente, come di rado vi rimane, o ragazzi, la storia antica e la moderna che studiate a scuola.
Il fatto è che le fate fan sempre prodigi. E nella storia del loro regno sono riescite a mettere a contribuzione la letteratura e l’arte per creare un libro bellissimo.” La Marchesa Colombi (Corriere della Sera).
Articolo di Gabriella Dodero
Dall’incipit del primo racconto L’Uccellino azzurro:
C’era una volta, nel Regno del Ghiaccio, un re e una regina, i quali non potevano darsi pace vedendo
che la loro unica figlia, la principessa Rosalinda, era malinconica e piangeva sempre. Prima pensarono che avesse una malattia, e chiamarono a consulto i migliori medici del regno, ma dissero che la principessa era sana e non seppero suggerire alcun rimedio. Il re e la regina erano desolati.
La principessa stava sempre chiusa nella sua camera, avvolta in una immensa pelliccia e guardava fuori dalla finestra come se aspettasse qualcuno. Il Regno del Ghiaccio non era punto allegro; si vedevano soltanto case di neve, montagne di ghiaccio, uomini impellicciati che correvano dal freddo, orsi bianchi, foche ed altre simili bestie.
Scarica gratis: Nel regno delle fate di Cordelia (alias Virginia Tedeschi Treves).